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03 Aprile 2013 | in categoria/e diritto edizione cartacea esperti

DIRITTO UTILE - AGENZIA DELLE ENTRATE: si può ancora trovare un accordo

Come forse molti già sanno, la Corte Costituzionale ha recentemente stabilito che la mediazione nelle controversie in materia civile e commerciale (quelle che si discutono in Tribunale tanto per capirci) non sia più obbligatoria, ossia non ci si debba per forza rivolgere ad un mediatore prima di rivolgersi ad un giudice di un Tribunale. Parallelamente alla istituzione della mediazione nelle controversie in materia civile e commerciale la legge ha stabilito anche la obbligatorietà della mediazione nelle controversie tra il contribuente e l’Agenzia delle entrate in materia fiscale.
In altre parole, il legislatore ha imposto la mediazione in tutte quelle controversie che scaturiscono dalla notificazione al cittadino di un atto impositivo (avviso di accertamento, avviso di liquidazione ecc.) da parte dell’Agenzia delle entrate. Non si possono contestare gli atti sopra indicati davanti ad un giudice (che in questo caso non è il Tribunale, ma un giudice speciale chiamato Commissione tributaria), senza aver prima provato a mediare la controversia. Tali norme relative alle controversie in materia fiscale non sono state abrogate a seguito della decisione della Corte costituzionale sopra indicata, che ha riguardato solo le controversie da decidersi davanti al Tribunale. La mediazione in materia fiscale presenta, tuttavia, caratteristiche peculiari che la differenziano nettamente dalla mediazione in materia civile e commerciale. Prima di tutto, in materia tributaria, la mediazione riguarda solo le controversie il cui valore non supera i ventimila euro: tale cifra la si calcola avendo riguardo alla somma che l’ Agenzia chiede a titolo di tributo, al netto di interessi e sanzioni ed altri accessori.
In secondo luogo, la mediazione in materia fiscale avviene attraverso un diretto contraddittorio con gli uffici legali dell’Agenzia dell’Entrate senza la presenza di un terzo mediatore che cerca di condurre i contendenti ad una soluzione della controversia. Dallo scorso mese di dicembre 2012, a seguito dell’incorporazione dell’Agenzia del Territorio nell’Agenzia delle Entrate, possono essere oggetto di mediazione anche gli atti emessi da quelli che ora si chiamano Uffici provinciali – Territorio dell’Agenzia. E’ comunque consigliabile rivolgersi ad un professionista competente fin dal momento della predisposizione del reclamo finalizzato alla mediazione. Infatti, se la mediazione non andasse a buon fine, il reclamo predetto si trasformerebbe automaticamente nel ricorso che andrebbe poi presentato al giudice tributario che deputato a decidere sulla controversia. Ritengo che, tutto sommato, questo istituto rimanga comunque utile, in quanto, specie nelle controversie fiscali di minor valore, può di fatto contribuire ad evitare al contribuente l’intrinseca alea del giudizio.

 A cura dell’avv. Gabriele Trossarello
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Tratto da CORFOLE! del 4/2013, con 25.000 copie gratuite: la testata più diffusa del Levante © Riproduzione vietata

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