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di Maura Bregante | 10 Luglio 2012 | in categoria/e attualita ecologia edizione cartacea

I tormentoni, le fisse dei turisti, le meduse e la cattiveria dei bambini

Con la stagione estiva le nostre cittadine si animano, riaprono le gelaterie, i negozi si colorano di ombrelloni, giochi gonfiabili, articoli da mare e tutto sembra più bello. Ogni anno le stesse caratteristiche, gli stessi rituali… "quale sarà il tormentone musicale? Quale il gusto di gelato 'top''?" E si ripetono anche alcune scenette; per esempio i turisti ed il loro rapporto con la focaccia: avete mai notato? A colazione, pranzo e merenda non manca mai! C'è poi chi imbandisce sulla spiaggia dei veri e propri banchetti: borse termiche che contengono dalle verdure ripiene alla pasta con il pomodoro dal semplice riso freddo alle lasagne. Una volta ricordo di aver visto perfino le cotolette! Non mancano mai all'appello anguria e melone.
Vi è mai capitato invece magari alla sera in spiaggia libera verso le otto di scorgere qualche ombrellone chiuso vicino alla riva? Di solito i proprietari li lasciano lì giorni e giorni (ovviamente in assenza di mareggiate) per avere il posto la mattina successiva. E guai avvicinarsi troppo, o è sicura una litigata. Qualche anno fa ricordo che qualcuno lasciava addirittura i lettini.
E la ricerca della pietra più grossa da legare con un laccio all'ombrellone durante le giornate di vento? Ricordo numerose scene a riguardo: anni fa un signore del posto aveva ingaggiato alcuni bimbi affinchè gli andassero a cercare pietre adatte ad assolvere tale compito e ricordo che alla fine ne aveva collezionato una decina e guai a chi le toccava!  Delle meduse invece? Quanti aneddoti vengono in mente? Intanto quando si viene pizzicati da una medusa tra il bruciore forte e lo spavento non si sa davvero più da che parte si è girati. Dopo si realizza e si esce dall'acqua: se sono bambini strillano giustamente come delle aquile, se sono grandi…anche. Le filosofie legate alle meduse sono molteplici e talvolta si contraddicono: c'è chi consiglia di lavarsi con acqua dolce e chi con acqua salata, chi opta per strofinare la pelle irritata con la sabbia, chi con l'amuchina e una volta, questo è capitato a me anni fa a Monterosso in preda al bruciore, un bagnino mi aveva suggerito di usare come rimedio la pipì…Se non volete peggiorare le cose vi consiglio di andare in farmacia e acquistare una pomata adatta, molto più semplice ed efficace a mio avviso, anche perché queste bruciature se non vengono curate nel giusto modo rischiano davvero di lasciare il segno per molto tempo. Le meduse sono però anche le vittime preferite dei bimbi, ed ogni anno ecco che si ripete il rituale della caccia. Le poverette però non sono quelle responsabili delle bruciature, bensì grosse meduse bianche, trasparenti che spesso arrivano sulla riva moribonde. Il rituale si ripete: gruppi di bambini si riuniscono all'urlo: -Una medusa, una medusa!! La catturano con il retino, nel frattempo qualcuno ha scavato una buca lì vicino dove verrà buttata la vittima e sotterrata in modo da farla sciogliere…Tutto ciò condito dalle urla: "La faremo impanata domani!" E i genitori fotografano il mostro marino e si congratulano per la caccia andata a buon fine...

Tratto da CORFOLE! del 7/2012, con 25.000 copie gratuite: la testata più diffusa del Levante © Riproduzione vietata

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