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17 Settembre 2025 | in categoria/e edizione cartacea

CHIAVARI: le spiagge del disagio

Nel numero scorso abbiamo pubblicato la foto (V. sopra) con cui venivano segnalati i disagi causati dal nuovo ripascimento a Chiavari, invitando i lettori a dire la loro, in un senso o nell’altro: ecco cosa ci avete scritto

- Buongiorno. Scrivo per dare il mio parere sui lavori fatti alle spiaggie chiavaresi. Ritengo che le abbiano letteralmente distrutte. Abbiamo solo delle pietraie, che quando c’è la mareggiata le onde riportano tutti i sassi che hanno scaricato in mare (perché il mare restituisce ciò che non gli appartiene) formando delle dune alte sulla riva, per poter entrare in acqua servono le ali. I vecchi e i bambini hanno vita dura quando devono entrare in mare. Quelle due rocce esposte non tanto da essere notate, avrebbero dovuto segnalarle da quando hanno fatto i lavori, invece si sono decisi a segnalarli solo dopo che tanti si sono feriti. Anche se il mare è calmo ci sono problemi a scendere in acqua. Da Nino ci sono i bagnini sempre pronti ad aiutare, e sono anche costretti a spianare continuamente per rendere meno pericolosa l’entrata in mare, ma nelle spiagge libere è un problema. Non capisco perché ingrandire le spiagge trasformandole in pietraie. Le nostre belle scogliere orizzontali che ti davano sicurezza, le hanno eliminate. Potevano solo spostarle verso il largo. Vedo che contano molto su quei pennelli verticali. Comunque quando il mare è mosso ci tocca rinunciare ad entrare in acqua se non vogliamo farci del male. Prima dei lavori questo pericolo non esisteva. Grazie dell’attenzione. 
Anna Accardo.

- Buongiorno, abito agli scogli dal 2020 nella palazzina nuova gialla. Da lì ho visto tutta la metamorfosi del borgo, con il rifacimento delle spiagge. Oltre ai danni ai piedi e l’impraticabilità della discesa a mare, le fotografie evidenziano il danno della balneabilità quando il mare è appena un po’ più formato. Di là zero bagnanti (foto sopra) di qua mare calmo (foto sotto). L’attuale barriera non ha più sfogo nel mare aperto in quanto è stato chiuso dal pennello e non facilita il ricambio d’acqua. Difficilmente si poteva fare peggio. Il tutto con soldi pubblici. Mi chiedo, esiste ancora il contraddittorio? Il beneficio del dubbio non è mai presente nelle teste di chi ci governa? Non si poteva adottare una soluzione mediana, da una parte il mare aperto e per il borgo nuovo lasciare stare le barriere esistenti? Senza contare che i bambini e le persone con acquabilità ridotta non possono più accedere al mare in sicurezza, quando appunto il mare è un po’ più agitato sia per la presenza di una forte risacca che per l’assenza di bagno asciuga. 
Mauro Armosino

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