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17 Settembre 2025 | in categoria/e edizione cartacea

Nat Rosasco: il migrante di Gattorna che creò un impero nel golf, rendendo questo sport accessibile a tutti

La sua azienda divenne leader mondiale associando il cognome fontanino a una storia di coraggio, successo e generosità

Questa è la vita di Natale Rosasco, nonno di Silvano Rosasco che ci ha raccontato questa storia incredibile.

- di Claudio Cordano e Giansandro Rosasco

Da Gattorna agli Stati Uniti e ritorno per nostalgia

È il 1857 e Paolo Rosasco parte da Gattorna verso “il nuovo mondo” stabilendosi a Chicago. Grazie alle esperienze in lavori manuali, si spaccia come maniscalco ed “esperto in cavalli da traino” ottenendo un posto da guidatore di tram a cavalli. Nel 1880 si sposa con Caterina e inizia a lavorare in proprio con il suo taxi a cavalli. Nel 1904, la nostalgia per la terra natìa lo riporta a Gattorna con la moglie e figli (V. foto). Qui avvia l’attività di tassista a cavalli nella tratta Gattorna - Cicagna - Chiavari - Lavagna. E questa storia finisce qui. Ma ne inizia un’altra.

1905, Gattorna: Paolo e Caterina Rosasco, sul ponte appena terminato: da sin. Serafino, Luigi, Santina, Natale, Adolfo, in braccio Mamie e Rosa. Nel 1906 nacque Adele

Il figlio torna negli Stati Uniti a caccia di sogni

Nel 1907 il giovane figlio Natale, ormai diciottenne, decide di tornare negli States con pochi soldi e molti sogni, su invito di uno zio da Chicago. Diventa per tutti “Nat” Rosasco e trova subito lavoro grazie al vicino di casa, il capo della Wilson Sporting Goods Co., che gli offre un posto nella produzione di mazze da golf. Nat lavora tanto, ma soprattutto impara tanto e dopo qualche anno decide di realizzare “il sogno americano”: prende tutti i suoi guadagni e nel 1929 fonda la Northwestern Golf. Un atto di coraggio, non solo perché il golf è lo sport nazionale e vede attive diversi marchi già di prestigio, ma è praticato soprattutto da benestanti con attrezzature costose. Probabilmente ispirato dalla sua esperienza di immigrato italiano squattrinato, ha una visione rivoluzionaria, sintetizzata nel suo motto: “Produciamo mazze da golf per le masse, non per le classi!”. Nat vuole dare a tutti la possibilità di accedere a questo sport. Una scelta che si dimostra subito vincente, supportata da un’altrettanto coraggiosa strategia di distribuzione: non i blasonati negozi sportivi bensì i grandi magazzini. 

Da Sin. Serafino, Rosa Torre (cognata), Rosa, Adele; (sorelle), Nat, Vittoria (moglie di Serafino)

UN MILIONARIO IN VACANZA... A GATTORNA
Natale Rosasco, qui detto Natalin, tornava ogni anno in vacanza. Tra il 1950 e 1967 trascorreva tutto il mese di Agosto in paese, ospite dei fratelli Serafino e Luigi, fermandosi fino alla celebrazione della festa della Madonna della Guardia, dell’omonimo santuario di Gattorna.

Grande benefattore della sua chiesa 
Nel 1952 donò alla Parrocchia una elargizione di 1.521.000 lire per il rifacimento della cupola della chiesa e si accollò tutte le spese necessarie per i lavori di restauro, inaugurati nel 1954, per il centenario del miracolo della liberazione dal colera.

Leader mondiale per decenni

Le sue orme vengono presto seguite dai due figli, Nat Jr. e Leroy, che iniziato a lavorare nell’azienda a tempo pieno già da adolescenti e ne assumono la gestione nel 1961, alla morte del padre. Nat jr si occupa della direzione aziendale, LeRoy gestisce la parte produttiva. 
Con loro l’azienda cresce e fiorisce ulteriormente: le vendite schizzano alle stelle, portando la “Nothwestern Company” ad essere dagli anni ‘60 agli ‘80 la più grande azienda di mazze da golf in termini di unità prodotte nell’intera industria mondiale. Nel 1978 arriva a vendere sette milioni di mazze da golf all’anno, il doppio del concorrente più vicino. Nel corso dei due decenni successivi, la concorrenza nella progettazione e produzione aumenta notevolmente mettendo a repentaglio la dominazione dei Rosasco. Come reazione, Nat jr fa una contromossa: produce un modello di mazze di “fascia alta”, vendendole attraverso i negozi di professionisti del golf. Un’altra mossa giusta, tanto che alcuni di questi modelli sono oggi ritenuti pezzi da collezione. 

Filantropo per studenti, bambini e disabili

Non solo imprenditore: Nat jr segue un altro desiderio, quello di aiutare il prossimo. Raccoglie milioni di dollari per gli studenti con disabilità, restando attivo nella beneficenza fino alla sua morte nel 2012 all’età di 83 anni. Il cognome Rosasco è oggi ricordato con affetto non solo da generazioni di golfisti, ma anche da molti diplomati e italo americani.

La fine di un’era?

Quando i fratelli andavano d’accordo, tutto andava bene. Per qualche ragione, entrarono in disaccordo e LeRoy lasciò l’azienda all’inizio degli anni ‘90. Non si sa se il declino ha avuto inizio con la separazione dei fratelli, fatto sta che nell’ottobre 2004, i dipendenti della Northwestern Golf vengono informati che l’azienda avrebbe cessato di operare. La fine di un sogno, di una storia familiare ma anche di un simbolo di riscatto della classe popolare. O forse no?

2025: la rinascita

Dopo 20 anni di oblio, l’azienda è tornata protagonista

Dopo qualche decennio di oblio, il marchio e la storia dei Rosasco sembrava essere finita, ma proprio a gennaio di quest’anno, sul palcoscenico della più prestigiosa fiera dedicata al mondo del Golf, è stata presentata al pubblico e ai media la notizia del rilancio dell’azienda: “Un nome sinonimo di rendere il golf accessibile a generazioni di giocatori, è pronto a riconquistare il suo posto sotto i riflettori. NORTHWESTERN non è solo un marchio, è una tradizione. Generazioni di golfisti hanno imparato a giocare con le mazze Thunderbird. Questo rilancio non significa solo onorare quella storia, ma scrivere un nuovo capitolo”, ha detto il nuovo amministratore delegato Mike Morgan. La NORTHWESTERN ha così presentato versioni rivisitate dei suoi iconici bastoni insieme a una gamma di nuovi prodotti progettati per offrire prestazioni moderne ai golfisti di tutti i livelli. Chissà se i golfisti italiani e liguri in particolare, conoscono questa storia e hanno una mazza dei Rosasco. E chissà se i nuovi dirigenti verranno in Fontanabuona a conoscere le radici di questa storia

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