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di Pier Luigi Gardella | 05 Marzo 2017 | in categoria/e cultura edizione cartacea itinerari storia locale uscire

PERCHE' SI CHIAMA COSI'? Santo Stefano d'Aveto e il suo fiume... rubato

A oltre 1000 metri di altezza la località è nota come importante centro turistico estivo e invernale. Chiara è la derivazione dal nome del Santo martire, che assunse quando il feudo fu ceduto ai Benedettini di Santo Stefano di Genova. Fin dall’epoca longobarda la zona era sotto il dominio dei monaci dell’Ordine di San Colombano dell’abbazia di San Colombano di Bobbio.
Non conosciamo la provenienza del veneratissimo martire Santo Stefano; si suppone fosse greco e Stefano in greco ha il significato di “coronato”. Fu il primo martire cristiano, visse infatti quasi contemporaneo a Cristo. La sua morte avvenne tramite lapidazione e presumibilmente si colloca nel periodo che segue la deposizione di Ponzio Pilato. Il significato del nome venne di conseguenza riferito alla “corona del martirio”.

Il nome della valle deriva dal fiume che però deriva da un albero
Aveto è invece il fiume affluente del Trebbia che attraversa la Valle e il suo nome deriverebbe dall’abete, albero diffuso in tutta la valle. Tuttavia, considerando che già nel 1315 la località è citata come “Sancto Stephano in Vallis Avanti” l’origine potrebbe essere quella di Av- (che risulterebbe una trasformazione di lev- nel significato di pietra) e di -ant, suffisso col significato di fiore. Pertanto avremmo pietra o terreno fiorito.

Aveto, il fiume rubato
Nasce dal monte Caucaso (m. 1245) al passo dell’Acquapendente, a pochi metri dalla cresta spartiacque con la Val di Malvaro. Tuttavia invece di raggiungere facilmente il mar Ligure percorrendo i pochi chilometri che li separerebbero, decide di svoltare a sinistra e percorrere una sessantina di chilometri per gettarsi infine nel Trebbia e attraverso il Po, finire nell’Adriatico.

La Colonia Piaggio
A Santo Stefano sorge questo edificio di eccezionale qualità costruttiva progettato e costruito tra il 1936 e il 1939 dall’arch. Luigi Carlo Daneri. Capace di ospitare trecento ragazzi era stata voluta dalla nota azienda e sino al 1994 ospitava ogni estate centinaia di figli dei suoi dipendenti dello stabilimento di Pontedera e della sede genovese.

Com'era



Com'è


La transumanza
Un evento che caratterizza l’autunno della località, legata all’antica tradizione agricola della valle. Da tempo immemorabile gli allevatori durante la primavera portavano all’alpeggio il bestiame, per poi farlo rientrare in autunno. Oggi è l’azienda agricola Monteverde che porta il suo bestiame sui pascoli di Crociglia, in comune di Ferriere, per poi rientrare attraversando il paese in una festa per turisti e abitanti.