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    attualità

    12 Marzo 2012 | in categoria/e attualita

    CROCE VERDE CHIAVARESE: MOZIONE D'ORDINE CONTRO LA SOPPRESSIONE DEL TRIBUNALE DI CHIAVARI

    CROCE VERDE CHIAVARESE: MOZIONE D'ORDINE CONTRO LA SOPPRESSIONE DEL TRIBUNALE DI CHIAVARI

    RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

     Il Consiglio di Amministrazione della Pubblica Assistenza Croce Verde Chiavarese, sentita la relazione del Consigliere Dott. Mirko Bettoli in ordine alla paventata soppressione del Tribunale di Chiavari, considerato minore, e conseguentemente della Procura della Repubblica

    PREMESSO
    >Che in base alla legge delega approvata la scorsa estate nell’ambito della manovra finanziaria e condivisa da maggioranza e opposizione, si dovrà decidere come sfoltire, accorpare, ricollocare nella geografia giudiziaria gli esistenti Tribunali ritenuti di numero superiore al fabbisogno giustizia;
    >Che da notizia di stampa si apprende che verrà tenuto conto del territorio, numero di abitanti, carichi di lavoro, impatto della criminalità organizzata
    >Che allo scopo è stata costituita una Commissione Ministeriale di cui fanno parte Magistrati, docenti e un avvocato (già nominato e presidente dell’Ordine di Roma);
    > Che in particolare si nota una ingiustificata discrepanza nella Commissione tra il rappresentante dell’avvocatura (un componente sui 230.000 avvocati iscritti agli Ordini) ed un numero molto superiore di rappresentanti della magistratura e di docenti universitari, rinunciandosi così all’apporto della giornaliera esperienza di coloro che praticano in ogni suo risvolto il servizio giustizia;
    >Che secondo informazioni attendibili il punto di partenza sarà quello di mantenere indistintamente almeno tre tribunali per ogni distretto di Corte d’Appello con le relative Procure e si è altresì preannunciato che verrebbero in sofferenza ben 60 Tribunali cosiddetti “minori” tra i quali quello di Chiavari. 
    >Che in linea generale è doveroso considerare:
    a) Che dove è possibile, il raggiungimento dello scopo di una efficiente amministrazione della giustizia può essere ottenuto solo attraverso una più razionale ripartizione del territorio tra le circoscrizioni giudiziarie esistenti, riconsiderando la funzionalità dei Tribunali che consenta di riequilibrare il carico di lavoro tra i vari uffici e di restituire così efficienza e utilità anche alle sedi maggiormente gravate da pesanti carichi;
    b) Che la ristrutturazione territoriale degli Uffici Giudiziari non può essere trattata in una visione settoriale, ma in una logica più globale, di pretta responsabilità politica, coinvolgendo la situazione e le prospettive dei vari territori in temi sociali, economici, istituzionali, storico-sociali e soprattutto col rispetto dei bisogni e necessità delle popolazioni, utenti del servizio giustizia;
    c) Che gli interventi riformativi delle strutture giudiziarie dovrebbero essere improntati ad un criterio generale di alleggerimento del carico di lavoro delle sedi giudiziarie più grandi e dalla valorizzazione degli Uffici sul territorio, specie laddove esistono strutture edilizie nuove e comunque valide più che altrove, in grado di fornire efficienza e prossimità del servizio ai cittadini;
    d) Che l’abolizione dei Tribunali cosiddetti minori comporterebbe poi, dato di fatto inconfutabile, un peggioramento della macchina della giustizia costituita dal dover traslocare uomini e risorse in altre strutture lontane tra loro, ridisegnare la mappa degli studi legali, disperdere conoscenze ed esperienze, sacrificare sedi minori o da poco inaugurate (spreco di denaro), abbandonarne altre di proprietà dei Comuni, con scarsissimo risparmio per il Ministero che dovrebbe pur sempre mantenere il carico di spesa, di gran lunga superiore all’ipotizzato risparmio, dell’apparato;

    E d’altra parte come farebbero le strutture accorpanti già oberate a farsi carico di altre sedi? Comunque è stata valutata la relativa nuova spesa?

    • Che, passando allo specifico:

    Per quanto concerne il circondario del Tribunale di Chiavari va rilevato che lo stesso presenta una particolare composizione e geografia, in gran parte di Comuni montani per i quali si evidenzia la disuguale distanza da Genova (per non parlare di La Spezia), serviti da una rete viaria (come in tutta la Liguria) assolutamente inadeguata, con scarsi collegamenti pubblici. Molti centri solo collegati da servizi di autobus con corse sporadiche che consentirebbero solo il raggiungimento della stazione ferroviaria di città costiere per il collegamento con Genova (o la Spezia).

    Pertanto la dislocazione dei Comuni montani e valligiani renderebbe estremamente difficoltoso, se non impossibile, l’accesso alla giustizia degli utenti, anche nella qualità di semplici testimoni: a mero titolo di esempio i Comuni della Val d’Aveto e della Valle Fontanabuona, della Val Graveglia e della Val di Vara. Non va trascurato il fatto che le località montane sono soggette per ragioni climatiche e fenomeni nevosi e gelate.

    E’ poi dato di fatto facilmente accertabile proprio in base ai dati in possesso del Ministro della Giustizia, che la domanda di giustizia civile e penale, viene soddisfatta dal Tribunale di Chiavari in tempi brevi in rapporto al tempi inaccettabilmente lunghi degli Uffici Giudiziari italiani, tanto che dalla popolazione locale non si avverte lo stato di crisi della giustizia se non per le gravi lungaggini dei giudizi davanti alla Corte d’Appello e alla Corte di Cassazione.

    Il nuovo Tribunale di Chiavari la cui costruzione è stata finanziata dallo Stato ed in parte dal Comune di Chiavari, con gravi esborsi, completamente approntata, entrerà in funzione entro la fine del corrente anno e la nuova struttura è in grado di soddisfare le esigenze di tutti gli uffici giudiziari e relativi servizi nessuno escluso, (ivi compreso il Giudice di Pace), in unica struttura rispetto a quanto è attualmente sistemato in diverse strutture e quindi con conseguente riduzione di spese.

    La entità attuale delle spese annuali affrontate per il Tribunale di Chiavari, rimborsabili dallo Stato al Comune che le affronta, non solo attualmente è del tutto sopportabile e non costituiscono uno spreco, ma è destinata addirittura a decrescere proprio per effetto della nuova funzionale struttura.

    La Pubblica Assistenza Croce Verde Chiavarese, peraltro ha intrapreso, con la sottoscrizione di apposita convenzione, un percorso con il Tribunale di Chiavari volta a consentire ai soggetti incorsi nella violazione di cui all’art. 186, C.d.S., di espiare la pena ad essi irrogata, attraverso lo svolgimento di “lavoro di pubblica utilità”, così come previsto dalla normativa, e fungendo così a garantire quell’attività risocializzante caratteristica delle finalità dell’Ente.

    La sopravvivenza del Tribunale di Chiavari è altresì indispensabile per tutti quei soggetti più deboli che necessitano del supporto morale e giuridico di Amministratori di sostegno e Tutoli legali, con i quali la Pubblica Assistenza è solito rapportarsi con cadenza pressoché quotidiana, anche al fine di garantire loro tutti quei servizi, quali, a titolo esemplificativo, il trasporto di persone disabili, il soccorso agli infortunati, l’accompagnamento a visite specialistiche, ecc.

    Pur avendo ritenuto il legislatore che sia necessaria una revisione più razionale della ripartizione del territorio tra le circoscrizioni giudiziarie esistenti, proprio nel caso di specie si dovrebbe escludere l’abolizione del Tribunale di Chiavari con accorpamento del relativo territorio a quello di Genova o tanto peggio a quello di La Spezia, e propendersi eventualmente per un ampliamento del territorio dell’attuale circondario di Chiavari, accorpandovi ad esempio i Comuni di Recco, Tribogna, Uscio, Camogli, con conseguente alleggerimento del già grave sovraccarico lamentato dal Tribunale di Genova, e del Comune di Deiva Marina e Framura, con alleggerimento anche del Tribunale di La Spezia.

    Quanto sopra premesso, il Consiglio di Amministrazione
    ESPRIME la più grande contrarietà alla sola ipotesi della soppressione del Tribunale di Chiavari e
    INVITA il Governo, il Ministro della Giustizia e le Forze Politiche anche locali, a procedere ad un attento esame delle problematiche discendenti dalla paventata soppressione del Tribunale di Chiavari, riconoscendo che non ne deriverebbe alcun risparmio di spesa allo Stato, ma bensì un aggravio conseguente l’accorpamento ad altro Tribunale, un danno economico notevole per l’utenza del servizio giustizia.
    AUSPICA che, ove si dovesse ritenere necessario comunque di rivedere la geografia giudiziaria del levante ligure, venga accolta l’ipotesi diversa dell’alleggerimento dei sovraccarichi del Tribunali di Genova e La Spezia, accorpando al Tribunale di Chiavari i territori dei Comuni sopraindicati attualmente compresi nei circondari di Genova e La Spezia.
    IMPEGNA il Presidente del Consiglio di Amministrazione ad inoltrare il presente documento al Ministro della Giustizia, al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Presidente della Regione Liguria, al Consiglio Nazionale Forense ed all’Organismo Unitario dell’Avvocatura Italiana.


     


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