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attualita, edizione cartacea
di Simone Parma | 06 Dicembre 2017 | in categoria/e attualita edizione cartacea games e techno storia locale tempo libero
Cala il sipario su Chiavari: dov'è finita la cittadina che amava uscire, fare cultura, andare al cinema e a Teatro?
Col Cantero a rischio chiusura il Mignon resterà l’unico cinema
In una città in cui l’economia e lo sport sono tornati a crescere sembra che alla gente non interessi più la cultura. Anche l’AIDA prevista a fine novembre al Cinema Teatro Cantero è stata annullata per mancanza di pubblico (peccato, perché in redazione avevamo comprato i biglietti!) ed è ormai noto il rischio che il 31 Dicembre lo storico punto di riferimento per la cultura non solo cittadina potrebbe chiudere definitivamente. La possibile salvezza arriva da un vertice tenutosi a fine Novembre tra Comune e proprietà si è ventilato il progetto di creare una Fondazione a cui affidare la gestione. Se si risolvesse tutto con un nulla di fatto, a Chiavari resterebbe solo un Cinema.
Il Mignon: ultimo sopravvissuto?
Il proprietario della Sala in “caruggio” Massimo Colombi, commenta così la possibile uscita di scena del suo unico omologo in città: “Rimanere l’unico non sarebbe un vantaggio ma un problema. In questo modo l’offerta in città diminuisce e vengono a mancare tutta una serie di spettacoli teatrali che ravvivano la vita culturale di Chiavari e non solo. Ci auguriamo quindi che il Cantero esca da questa situazione”.
Ma come si è passati da cinque cinema a due? “Da vent’anni gli spettatori sono in diminuzione, anche per la mancanza di una vera lotta alla pirateria.”
Eppure l’esperienza del “grande schermo” non è ripetibile a casa: “In fin dei conti - chiude Colombi - un buon film, con le promozioni che applichiamo, costa intorno ai cinque euro e c’è la possibilità di trascorrere piacevolmente due ore al caldo. Un aperitivo al freddo spesso costa di più”.
E pensare che un tempo i cinema di chiavari erano quasi troppi
Le prime proiezioni furono nel lontano 1906 a “Casa Brizzolara”, in Corso Dante. Seguirono le aperture del Gambinus e del Radium sempre in Corso Dante, ma il partito fascista lo designò come sua sede decretandone la chiusura.
Negli stessi anni nacquero l’Edison e l’Astor (originariamente Pro Chiavari), che proiettò la sua ultima pellicola nel 1981.
Negli anni Venti un’altra sala cinematografica prendeva vita nel cuore di Chiavari, il Pro Familia, presso l’antica Casa del Popolo. Negli anni verrà denominata in modi diversi: Manzoni, Super Cinema, infine Odeon. Ma anche per questa non ci fu fortuna: è diventata una palestra.
Il Teatro Civico Verdi venne invece demolito nel 1964, lasciando spazio ad un parcheggio. Non mancavano nemmeno le arene all’aperto: la Perla (visse una sola estate, quella del 1948) in via N.S. dell’Orto, e l’Astra, appendice dell’Astor, che trovò posto in Corso Colombo.
Il Cinema Cantero aprì nel 1931, voluto dalla famiglia di cui porta il nome che costruì anche Il Nuovo in via Rivarola, rimasto aperto fino ai primi anni ’80 e in seguito demolito. Il Mignon invece un tempo si chiamava Centrale: di certo esisteva già nel 1917 e prese il suo nome definitivo con la gestione Colombi nel 1977.
I commenti dei lettori
Daisy Sprega Wender:
NOOOOO per favore non chiudete il Cantero. Io abito a Milano,ma ho passato a Chiavari degli anni splendidi e adesso che ho smesso di lavorare, voglio trasferirmi proprio lì. Non potremmo organizzare une raccolta di firme??
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di Giansandro Rosasco
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