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di Matteo Capurro | 05 Marzo 2013 | in categoria/e attualita cultura edizione cartacea

“Che emozione stare sul palco con Bocelli guardando Rihanna sullo yacht” - Alice: da Portofino ai tour di Allevi, dei Pooh, Baustelle e PFM grazie al suo amore per l'oboe

In tour con i Pooh, la Premiata Forneria Marconi, Giovanni Allevi e i Baustelle

Dal Levante ligure alle sale cinematografiche di tutto il mondo. Un traguardo di tutto rispetto raggiunto da Alice Fabbri, oboista venticinquenne di Santa Margherita Ligure che ha accompagnato Andrea Bocelli nel concerto tenuto a Portofino la scorsa estate. Un evento musicale ripreso dalla televisione pubblica americana e tradotto nel film “Love in Portofino”, presentato in anteprima a Londra a fine gennaio e uscito in molti paesi del mondo in occasione della festa di San Valentino. Alice appare al centro del palco, accanto al cantante toscano, durante l’esibizione della celebre canzone “Quizas, quizas, quizas”, uno dei momenti musicali più apprezzati, tanto da essere stato inserito nel trailer.
“Il ricordo più nitido di quell’evento riguarda l’enorme impegno richiesto per un appuntamento di tale importanza - spiega Alice - Bocelli non ha avuto modo di interloquire con i membri dell’orchestra perché i vari set erano blindati dalle guardie del corpo. L’atmosfera era magica, sembrava di stare in una fiaba romantica, un film con protagonisti le canzoni, il ballo e il mare. Portofino sembrava un set di Hollywood: quella sera tutto sembrava possibile, ho visto a pochi metri da me Caterina Caselli fra gli ospiti seduti ai tavolini e Rihanna su uno yacht”.
È l’ultimo tassello del brillante curriculum della musicista, un percorso dedicato alla musica, iniziato nelle bande musicali del territorio: “Ho seguito le orme di mio fratello Fabio, anch’egli musicista - racconta Alice - e all’età di 9 anni mi sono iscritta al corso di flauto traverso organizzato dalla Filarmonica ‘C. Colombo’ di Santa Margherita Ligure. Quattro anni dopo, assistendo ad un’opera lirica alla quale prese parte mio fratello, rimasi folgorata dal particolare quanto insolito suono di uno strumento e decisi che in futuro avrei imparato a suonarlo, qualsiasi cosa fosse: si trattava dell’oboe. L’anno seguente mi iscrissi al Conservatorio ‘N. Paganini’ di Genova, conseguendo il diploma”.
I primi passi, quindi, sono avvenuti nelle bande musicali: “Ho suonato nelle filarmoniche di Santa Margherita, Rapallo, Lavagna, Sestri Levante e Sussisa - continua Alice - realtà molto importanti dal punto di vista dell’aggregazione sociale e culturale. Si impiega il proprio tempo in un contesto sano, positivo e caratterizzato da importanti valori, in primis il rispetto, la disciplina e l’amicizia”.
Alice sta conseguendo il biennio di secondo livello in oboe e corno inglese al Conservatorio di Alessandria e la laurea in musicoterapia, la tenacia e la passione hanno permesso il raggiungimento di importanti obiettivi: grazie ad una borsa di studio, lo scorso ottobre è approdata negli Stati Uniti per seguire alcuni corsi di perfezionamento e con l’Ensemble Symphony Orchestra ha preso parte ai recenti tour di formazioni musicali alquanto famose, dalla Premiata Forneria Marconi (“cordiali e simpatici, il chitarrista del gruppo si interessò parecchio allo strumento che suono” racconta Alice) ai Pooh ( “professionisti eccezionali, stavano sempre con noi, scherzavano, durante l’ultima tappa del tour uno di noi si travestì da Winnie the Pooh, saltando sul palco con loro”) passando per i concerti di Giovanni Allevi (“incarna perfettamente l’idea di genio”) e dei Baustelle.
Affascinante la carriera da musicista ma la “convivenza” con la società attuale non è per nulla semplice: “Lavorare nel mondo della musica e trovare il posto fisso è alquanto complicato - dice Alice - i tagli alla cultura sono notevoli. Spesso si ripiega su contesti collaterali, ad esempio attività di musicoterapia o l’insegnamento nelle scuole, anch’esso comunque una meta ardua da raggiungere al giorno d’oggi. Frequentemente, inoltre, bisogna combattere con il pregiudizio secondo il quale la carriera di musicista non sarebbe una vera e propria attività lavorativa bensì un hobby”.
In realtà sappiamo molto bene che la musica è anche evasione e disimpegno, dietro i quali, però, si cela sempre lo studio, l’impegno e la perseveranza di chi la esegue.

Tratto da CORFOLE! del 3/2013, con 25.000 copie gratuite: la testata più diffusa del Levante © Riproduzione vietata

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