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    cultura, edizione cartacea, storia locale

    12 Luglio 2018 | in categoria/e cultura edizione cartacea storia locale

    MEMORIAL GHILARDUCCI - I giochi semplici di quelle estati speciali

    MEMORIAL GHILARDUCCI - I giochi semplici di quelle estati speciali

    La carretta fatta con pezzi di recupero, le lezioni di fionda e cerbottana e il mitico signor Colombo dalla Brianza

    La corsa con le carrette
    Dopo aver visto i ragazzi delle scuole medie divertirsi su strade in discesa con le "carrette", anche noi di quarta e quinta elementare non volevamo essere da meno e così con pazienza recuperammo quattro cuscinetti a sfera da un meccanico, dei legni da un imballaggio e costituimmo una società con tre soci per la costruzione prima ed il divertimento dopo con la "carretta". Il problema arrivò con il mese di luglio quando arrivarono i villeggianti ad aprire le seconde case, molti dei quali al pomeriggio andavano a riposarsi, mentre noi con la "carretta" scendevamo lungo la strada facendo un bel rumore; di tanto in tanto volava da qualche finestra un getto d'acqua a mo' di ammonizione. Diverso fu l'atteggiamento del sig. Colombo, titolare di una piccola industria meccanica in Brianza che arrivava in vacanza con la famiglia a bordo di una Alfa Romeo 1.900: ci regalò quattro ruote in gomma aiutandoci o sostituire parti del telaio della "carretta" in modo che la discesa lungo la strada non arrecasse "l'inquinamento sonoro" lamentato" dai villeggianti. Dopo le prime discese la velocità aumentava e dovemmo mettere un freno sulle due ruote posteriori che consisteva in un pezzo di legno comandato dal piede del guidatore grazie ad un sistema di fili di ferro che correvano lungo i lati della carretta. Però... mancava quel rumore classico dei cuscinetti a sfera in discesa e così la moderna carretta andò in pensione!

    Fionde e cerbottane


    Durante le vacanze per noi bambini di 10-11 anni i "maestri" erano i ragazzi più grandi da cui imparammo a fare una "fionda"; si partiva dalla scelta degli alberi - il più comune era l'ulivo - e poi l'assemblaggio con  i tipici elastici color marron scuro ed a sezione quadrata, i nodi con robusti spaghi per collegare tutto ciò che portava a rendere la "fionda" un sistema pronto all'uso. Poi veniva il bello con le prove di tiro con piccole pietre utilizzate come proiettili. La cerbottana era più semplice da fare, trattandosi di un tubo di ottone o d'alluminio che si acquistava dall'elettricista, ma occorreva saper far bene le "freccette" utilizzando la carta di quaderni di scuola, ed anche qui c'erano ragazzi bravi a colpire l'obiettivo a distanza! Quando poi negli anni '70 durante il servizio militare ci insegnarono le nozioni base del "tiro" dei cannoni, con formule e funzioni studiate al liceo, mi ricordai di quei ragazzi  "grandi" di fine anni '50 che mi avevano insegnato in modo empirico un po' di balistica.



    Quando c’erano i garzoni
    Ricordo che alle scuole elementari c'erano dei bambini bocciati ed i genitori non facevano ricorso al TAR contro il “Maestro cattivo" ma per punizione mandavano i ragazzi a lavorare come garzone presso un negozio, con il compito di consegnare a casa del cliente la spesa; a volte ce n'era uno per due/tre negozi vicini e doveva correre avanti/indietro per poi avere il pomeriggio libero. Il garzone viveva sulle mance, non certo sulla paghetta settimanale del negoziante, ed aspettava il mese d'agosto quando arrivavano villeggianti più generosi dei locali... I garzoni più fortunati avevano in dotazione una bicicletta con il portapacchi mentre gli altri dovevano andare a piedi anche in collina per portare un messaggio della TETI con cui una persona lontana cercava di farsi richiamare da un parente in villeggiatura; il posto pubblico dotato di telefono a gettoni era in genere il negozio di alimentari del paese e, dopo la Posta, era l'unico contatto possibile visto che la telefonia fissa iniziava il suo cammino con i telefoni duplex per mancanza di linee telefoniche. Oggi si parlerebbe di sfruttamento minorile....

    Testimonianza di
    Mario Lauro
    (Bogliasco)


    Tratto da CORFOLE! del 7/2018, con 25.000 copie gratuite: la testata più diffusa del Levante © Riproduzione vietata


     


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