l'aiuola

di Giansandro Rosasco | 07 Maggio 2013 | in categoria/e aiuola attualita edizione cartacea

L'AIUOLA - La favola triste

C’era una volta tanto tempo fa una foresta molto caotica abitata da mille specie animali che stavano vivendo un grave problema: la siccità. La situazione era data dal clima ma anche dai maiali che governavano la giungla. Erano infatti ormai noti per l’incapacità di amministrare e per lo sperpero dell’acqua che utilizzavano per annaffiare i loro piccoli orti e al più quelli degli amici. Persino i mezzi di trasporto che utilizzavano erano mastodontici: giganteschi elefanti rivestiti di prestigiosa seta blu quando ormai tutti si spostavano con le liane, il giraffabus o la panda. La base su cui si fondava questa società, lo avrete capito, era l’acqua. Ogni animale, secondo le proprie capacità, doveva riempiere la grande cisterna situata al centro della foresta affinchè tutti potessero attingerne nel momento del bisogno. Un cinghiale, molti anni prima, rimase zoppo a causa di una tagliola e non potendo più trasportare acqua potè continuare a vivere grazie al lavoro di tutti secondo il principio dell’equa distribuzione. Il sistema non era perfetto perchè poco tempo dopo una volpe svogliata e invidiosa fece finta di cadere in trappola, cercò la complicità di un maiale compiacente e  usufruì dell’acqua per anni, fino al giorno in cui arrivarono alcune Iene, che con i segnali di fumo informarono tutti gli altri animali. Ma questo non bastò a cambiare le cose perchè il sistema era corrotto fino al midollo e l’unica soluzione era entrarci per cambiarlo da dentro. A tal proposito, quando ormai la situazione era disperata, arrivò un grillo e disse “l’acqua prima o poi finirà, non dobbiamo più sprecarla, molti animali sono ormai disidratati e stanno morendo, cari maiali cominciate a risparmiare un po’ della vostra acqua per dare il buon esempio”. I maiali lo zittirono subito, accusandolo di essere ridicolo, che i veri problemi erano altri e che il suo contributo alla società doveva essere quello di cantare e far ridere. Allora il grillo urlò loro: “Siete dei porci, non capite che state assetando la foresta intera, meritereste di esser messi sulla graticola!”. Al che le varie fazioni di maiali, risentite del fatto che il piccolo animale cominciava a raccogliere consensi anche tra le instancabili formiche (che come sappiamo tutti ‘nel loro piccolo si incazzano’) grugnirono concitate e, a loro dire per il bene della savana, si unirono (tanto erano tutti della stessa famiglia) cercando di far dimenticare che erano loro stessi la causa della siccità. Proprio il giorno che doveva sancire la “grande unione” arrivò un lama parecchio assetato che preso dalla disperazione cominciò a sputare a destra e a manca nei pressi della cisterna. Purtroppo colpì alcuni poderosi cavalli guardiani che nulla avevano a che fare con gli sprechi e prontamente i maiali assieme ad alcuni sciacalli additarono all’unisono il grillo per scaricare di nuovo le loro responsabilità...
Ora, care formiche, grilli, sciacalli, volpi o maiali che siate non è noto sapere come andò a finire questa storia; se qualcuno avesse notizie o volesse concludere questa fiaba ci contatti, daremo ampio spazio, specie se ci regalerete un lieto fine.

PS - Ogni riferimento a Orwell, Collodi, Vignali, Mozzati e alla società in cui viviamo è puramente casuale.

Tratto da CORFOLE! del 5/2013, con 25.000 copie gratuite: la testata più diffusa del Levante © Riproduzione vietata

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