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attualità
01 Gennaio 2008 | in categoria/e attualita
Rapallo sulla Via di Damasco
E' statainaugurata giovedì 11 dicembre a Rapallo, presso Villa Queirolo, via Aurelia Ponente, la mostra Sulla via di Damasco. L’inizio di una vita nuova, promossa dal Servizio nazionale per il progetto culturale della Chiesa Italiana e da Itaca, società editrice e di promozione culturale, che resterà aperta fino all’11 gennaio 2009.
All’inaugurazione, cheha avutoluogo alle ore 17.30, è seguita la presentazione con interventi di don Giuseppe Bolis, docente di introduzione alla teologia presso l’Università Cattolica Sacro Cuore di Milano, e Sandro Chierici, autore della ricerca e del commento iconografico della mostra.
L’iniziativa è organizzata dal Comune di Rapallo in occasione dell’Anno Paolino indetto da Benedetto XVI per celebrare i duemila anni dalla nascita di san Paolo, di cui la mostra presenta la vita e l’insegnamento.
Sulla via di Damasco. L’inizio di una vita nuova è il titolo della mostra itinerante realizzata da Itaca, società editrice e di promozione culturale, e dal Servizio Nazionale per il Progetto Culturale della Chiesa Italiana in occasione dell’Anno Paolino (28 giugno 2008 – 29 giugno 2009) indetto da Benedetto XVI.
La mostra, ideata e coordinata da Eugenio Dal Pane, è curata da p. Giorgio M. Vigna, ofm, in collaborazione con lo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme, da Gianluca Attanasio e Jonah Lynch, della Fraternità Sacerdotale dei Missionari di san Carlo Borromeo, e da Sandro Chierici, autore della ricerca e del commento iconografico.
L’esposizione si articola in due sezioni e in un epilogo. La prima sezione, seguendo la narrazione degli Atti degli Apostoli, ricostruisce i momenti salienti della vita di san Paolo, da Gerusalemme (martirio di santo Stefano) a Roma (martirio di san Paolo), considerata nel contesto della storia e della missione della Chiesa delle origini.
Ogni pannello presenta un’immagine a carattere artistico o archeologico sui luoghi paolini; la cartina geografica; il raccordo narrativo; citazioni tratte dagli Atti o dalle Lettere; il commento che fa emergere stili e contenuti della predicazione di Paolo, la sua opera di edificatore della Chiesa, la personalità di uomo afferrato dal Signore.
La seconda sezione, attraverso un ricco apparato iconografico, ci inoltra nella umanità di Paolo, nella sua nuova identità, frutto della sorprendente iniziativa di Dio, sorgente di vera libertà. Ghermito da Cristo, Paolo lo annuncia a tutti come l’unico in cui c’è salvezza: così, ovunque arriva, genera comunità. Immedesimato con Lui fino a condividerne la passione, egli partecipa alla sua vittoria e mostra il destino di gloria cui è chiamato ogni uomo.
L’epilogo condensa in un’immagine la missione della Chiesa nel mondo. Grazie all’azione dello Spirito Santo, stretta attorno a Pietro e Paolo, essa si mostra come una nuova città in cui si concretizza «un modo nuovo e autentico di essere fratelli, reso possibile dal Vangelo di Gesù Cristo» (Benedetto XVI), offerto a tutti gli uomini.
La mostra è accompagnata da un pregevole volume, edito da Itaca e da Libreria Editrice Vaticana, che contiene contributi di Marta Sordi ed Eugenio Dal Pane, e i discorsi e le omelie di Benedetto XVI su san Paolo.
Informazioni utili
Comune di Rapallo
Sulla via di Damasco. L’inizio di una vita nuova
mostra promossa da
Servizio nazionale per il progetto culturale della Chiesa Italiana
Itaca
Villa Queirolo - via Aurelia Ponente
12 dicembre 2008 - 11 gennaio 2009
orari di apertura
da martedì a domenica 10.30-12.30 / 15.30-18.30
chiuso tutti i lunedì e nei giorni 24-25-26 dicembre 2008
ingresso libero
inaugurazione e presentazione
giovedì 11 dicembre ore 17.30
intervengono
don Giuseppe Bolis, docente di introduzione alla teologia presso l’Università Cattolica Sacro Cuore di Milano
Sandro Chierici, autore della ricerca e del commento iconografico della mostra
informazioni e prenotazioni visite guidate
segreteria del sindaco
tel. 0185 680288
fax. 0185 680205
e-mail stampa@comune.rapallo.ge.it
Promotori della mostra
La Conferenza Episcopale Italiana nella sua XLII Assemblea, tenutasi a Collevalenza nel novembre 1996, ha dato l'avvio al "progetto culturale orientato in senso cristiano". La sostanza di questo progetto di investimento è “il rinnovamento della pastorale ordinaria nell'odierno contesto culturale e l'affermarsi di un’efficace iniziativa dei laici cristiani nei diversi ambiti della loro specifica responsabilità”.
Il Servizio nazionale per il progetto culturale viene costituito nel 1997 all’interno della Segreteria Generale della Conferenza Episcopale Italiana come centro di raccordo per i diversi soggetti impegnati nell’attuazione del progetto culturale: le diocesi, in ciascuna delle quali opera un “referente diocesano per il progetto culturale”, i centri culturali cattolici, le associazioni e i movimenti, gli ordini religiosi, le Facoltà teologiche, le riviste e gli intellettuali di matrice cattolica.
Il Servizio nazionale collabora con gli Uffici della CEI per sviluppare l’aspetto culturale dell’evangelizzazione nei diversi settori della vita della Chiesa; svolge un’azione di monitoraggio, di osservatorio e di documentazione sulle iniziative volte a coniugare fede e cultura; organizza incontri di studio a carattere nazionale su temi di rilievo per il progetto culturale; coordina il Centro Universitario Cattolico, organo che non soltanto propone un sostegno economico a giovani aspiranti alla carriera universitaria, ma che offre loro, attraverso periodici incontri, occasioni di confronto culturale e di dialogo formativo e spirituale.
Itaca nasce da una passione comunicativa e da una concezione della cultura come dimensione fondamentale della vita mediante la quale l’uomo prende coscienza di sé e della realtà.
Un’idea espressa nel nome della società, ispirato da un’intervista a Mircea Eliade, nella quale egli afferma che Ulisse è il prototipo dell’uomo che nel viaggio verso il centro, cioè verso Itaca, rischia di perdersi. «Ma se si riesce ad uscire dal Labirinto, a ritrovare la propria dimora, allora si diventa un altro essere».
I libri che Itaca pubblica nascono da questo intento: offrire letture che possano edificare e sostenere il viaggio della vita e la comunione tra gli uomini.
I curatori della mostra e del volume
Eugenio Dal Pane (Castel Bolognese, 1954), dopo la laurea in filosofia con una tesi su De Lubac e il diploma in scienze religiose, ha insegnato religione e lettere nella scuola cattolica. In seguito ha fondato Itaca, società editrice e di promozione culturale, di cui è amministratore e direttore editoriale.
Giorgio M. Vigna (Aosta, 1951), ofm, ha compiuto gli studi biblici presso il Pontificio Istituto Biblico di Roma e presso lo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme. Ha insegnato Esegesi e Teologia del Nuovo Testamento ed è stato direttore editoriale delle riviste della Custodia di Terra Santa in Italia. Ora è Commissario di Terra Santa per il Piemonte.
Gianluca Attanasio (Milano, 1968) è laureato in filosofia. Nel 1995 è diventato sacerdote. Da cinque anni è rettore della casa di formazione della Fraternità Sacerdotale dei Missionari di san Carlo Borromeo. Segue l’educazione di circa trenta seminaristi.
Jonah Lynch (Wexford, Irlanda, 1978) è sacerdote dal 2006. Dopo essersi laureato in astrofisica alla McGill University a Montreal, è entrato in seminario. Ha studiato filosofia e teologia all’Università Lateranense, e ha ottenuto un Master in Education presso la George Washington University. Ora vive a Roma ed è vicerettore del seminario della Fraternità Sacerdotale dei Missionari di san Carlo Borromeo.
Sandro Chierici (Milano, 1949), storico dell’arte, si occupa attraverso lo studio Ultreya, da lui fondato, di progetti editoriali per coedizioni internazionali. Tra questi Alfa e Omega, L’Albero della vita e Il duomo di Monreale. è responsabile del progetto di edizioni in facsimile “La Biblioteca impossibile” presso la Franco Cosimo Panini.
Marta Sordi (Livorno, 1925) è professore emerito di Storia antica all’Università Cattolica di Milano.Ha pubblicato molti volumi tra i quali Il Cristianesimo e Roma e I Cristiani e l’impero romano. Nel 1997 ha ricevuto la Medaille de la Ville de Paris, nel 1999 la medaglia d’oro per i benemeriti della cultura e nel 2002 la Rosa Camuna per la Regione Lombardia.
Andrea Cimatti (Faenza, 1964) si è laureato in Belle Arti presso la Cornell University di New York. Dopo anni di formazione all’estero, ha svolto attività di pittore e illustratore. Ha curato mostre personali in Italia, negli Stati Uniti e in Inghilterra. Attualmente opera nel settore grafico e della consulenza di comunicazione.
In occasione dell’Anno Paolino, indetto da Benedetto XVI per celebrare i duemila anni dalla nascita di san Paolo, il Servizio nazionale per il progetto culturale della Chiesa Italiana e Itaca, società editrice e di promozione culturale, hanno promosso una mostra didattica itinerante dal titolo Sulla via di Damasco. L’inizio di una vita nuova.
La mostra è suddivisa in due sezioni. La prima illustra i luoghi della vita di san Paolo, da Gerusalemme, dove partecipa alla lapidazione di santo Stefano, a Roma, dove subirà il martirio. Attraverso un ricco e originale repertorio fotografico tratto dall’archivio fotografico dello Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme, si documentano tempi e luoghi della sua vita.
La seconda sezione si incentra sull’esperienza umana di Paolo, sulla sua nuova identità e coscienza, frutto dell’incontro con Cristo. Attraverso i testi tratti dalle lettere paoline e la rappresentazione che di lui hanno dato grandi artisti quali Annibale Carracci, Raffaello, El Greco, Velasquez, Rembrandt, Domenichino, Guido Reni, Batoni, o gli anonimi mosaicisti che gli hanno dedicato un ciclo nel Duomo di Monreale, il visitatore è portato dentro la sua straordinaria vicenda umana e la profondità del suo insegnamento.
Emerge così la statura di una delle personalità che più hanno segnato e dato forma alla civiltà occidentale.
In lui il dramma dell’esistenza ha trovato una singolare consapevolezza, espressa nelle sue Lettere, e un appassionato testimone, fino al martirio, della verità incontrata, in nome della quale era cordialmente aperto all’incontro e al dialogo con tutti, dall’umile carceriere di Filippi fino al potente primo ministro della corte imperiale e capo dello stoicismo romano, Seneca.
L’epilogo della mostra sottolinea il singolare rapporto tra Pietro e Paolo che appaiono come gli iniziatori di una nuova città, nella quale si concretizza «un modo nuovo e autentico di essere fratelli, reso possibile dal Vangelo di Cristo» (Benedetto XVI).
Conoscere e confrontarsi con il suo insegnamento e la sua testimonianza consente di affrontare i temi più profondi della vita personale e sociale. San Paolo, infatti, nel dialogo e nel confronto con la cultura giudaica ed ellenistica, ha mostrato la novità del cristianesimo e delineato una forma nuova nei rapporti tra gli uomini in cui le divisioni tra giudei e greci, tra schiavi e liberi, tra uomo e donna sono superate all’origine dalla comune appartenenza a Cristo. In tal modo egli, annunciando Cristo come colui che ha abbattuto il muro di separazione tra Ebrei e pagani, «vincendo l’inimicizia», indicava la strada della fraternità e della pace tra i popoli.
In tempi di multiculturalismo, la sua capacità di incontro e di dialogo con tutti, a partire dal fondo di verità che sapeva riconoscere e valorizzare in ciascuno, costituisce un esempio di grande attualità.
La mostra, ideata e coordinata da Eugenio Dal Pane, direttore editoriale di Itaca, è stata curata dal biblista P. Giorgio M. Vigna, ofm, in collaborazione con lo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme; da don Gianluca Attanasio, FSCB, e don Jonah Lynch, FSCB, in collaborazione con la Fraternità Sacerdotale dei Missionari di san Carlo Borromeo; da Sandro Chierici, storico dell’arte, per la ricerca iconografica.
Per il suo elevato valore culturale la mostra ha ottenuto il patrocinio della Custodia di Terra Santa e della Basilica Papale di San Paolo fuori le Mura - Anno Paolino.
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