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30 Gennaio 2012 | in categoria/e attualita

Sale la febbre del gioco: attenzione a non "ammalarvi"

Giorgio Tasso (a destra), titolare col fratello GIorgio del bar Nazionale di Rapallo e consigliere comunale

“Scusa, puoi darmi anche un gratta e vinci Turista per sempre?”. A chiederlo è un giovane sui 35, che ha appena finito di sorseggiare il suo caffè al bancone del bar Nazionale. È uno dei tanti, tantissimi, che ogni giorno sperano nell’intercessione della Dea Bendata rimuovendo con la monetina la pellicola argentata che compare sul biglietto. Ma a volte, per qualcuno, il gioco diventa dipendenza. Ed ecco che, da qualche tempo, anche la possibile apertura di locali come le videolottery può diventare un controverso argomento di discussione.
Come a Rapallo, dove la ventilata apertura di cinque nuove attività di questo tipo è diventata un vero e proprio caso, tanto da approdare in consiglio comunale. A novembre, il parlamentino rapallese ha votato una variante urbanistica al piano regolatore vigente, che dice no all’apertura di locali di questa fattispecie in centro città (all’interno della cinta ferroviaria): altrove, le videolottery possono trovare spazio, a patto che rispettino determinati criteri che hanno a che fare con la viabilità (come la superficie del parcheggio). Eppure, nonostante le limitazioni, la febbre del gioco non si placa. C’è chi sostiene che ad alzarla abbia contribuito la crisi economica, che spingerebbe sempre più persone a “tentare il colpaccio” pur di non vivere con la continua ansia di non riuscire ad arrivare a fine mese. Ma è davvero così? “In realtà, il trend di crescita del settore è iniziato molto prima che sopraggiungesse la crisi economica: non legherei le due circostanze in modo assoluto – osserva Giorgio Tasso, che del bar Nazionale è titolare – Di fatto, comunque, l’offerta di giochi è aumentata in modo capillare”.
I più gettonati sono Gratta e Vinci, Lotto e Superenalotto, Win for Life: “Tentano la sorte tutti, in particolare pensionati e casalinghe: prima di tutto perché è una spesa accessibile a tutte le tasche, e poi, vedi il caso dei Gratta e Vinci, influisce molto il fattore dell’eventuale vincita immediata – dice Tasso – Altri giochi sono invece più di nicchia: le scommesse calcistiche, per esempio, attirano soprattutto i giovani. Che però, in caso di vincita, non sono gratificati tanto dal guadagno, quanto dal fatto di aver “indovinato il risultato di una partita, e magari farlo notare con soddisfazione il giorno dopo agli amici. Le slot machine sono invece più gettonate dai lavoratori. A proliferare è anche il gioco on line, vedi il poker: non ne ho esperienza diretta, ma mi capita spesso di ricevere la richiesta di ricaricare una Postepay o una carta prepagata da chi gioca su internet”. Domanda spontanea: il gioco è arrivato a livelli di allarme? “Diciamo che il settore è arrivato all’apice – chiude Tasso, che è anche consigliere comunale al Commercio, e nel caso videolottery è stato più volte chiamato in causa – Credo che chi ha il potere di legiferare a livello nazionale dovrebbe valutare l’ipotesi di non incrementare ulteriormente un’offerta già molto vasta”.
SIlvia Franchi
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Tratto da CORFOLE! del 1/2012, con 25.000 copie gratuite: la testata più diffusa del Levante © Riproduzione vietata

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