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attualità
12 Dicembre 2011 | in categoria/e attualita
IN GIRO PER PRESEPI e mostre: da Dicembre a Gennaio
A Rapallo si sostiene il restauro del prezioso Oratorio ‘dei neri’ (foto 1)
Le colorate casupole in stile marinaro affacciate sui binari della ferrovia e un piccolo rustico che fa capolino tra le rocce, poco al di sotto dell'inconfondibile sagoma del Santuario di Nostra Signora di Montallegro. Immagini caratteristiche di Rapallo, anche se manca ancora un particolare fondamentale: la capanna con Maria, Giuseppe, il Bue e l'Asinello, e il Bambinello sorridente. È una Rapallo un po' speciale quella ambientata nel presepe che, anno dopo anno, viene allestito all'Oratorio dei Neri, prima chiesa della comunità: “Di solito lo scenario è ligure, e spesso rappresenta Rapallo, anche se qualche volta ci siamo cimentati nell'ambientazione palestinese – spiega Antonio “Tonino” Pelosin, membro della confraternita “Mortis et Orationis”, che da circa 20 anni si occupa della realizzazione del presepe “dei Neri” (appellativo dato all'oratorio per il colore delle cappe dei confratelli). Un'attività minuziosa, che richiede impegno e passione. “Di solito iniziamo i primi giorni di novembre” – continua Tonino, intento a sistemare statuine e carta roccia assieme al fratello Amedeo e a Stefano Podestà, 16 anni e una grande passione per tutto ciò che ha a che fare con parti elettriche: “Venivo qui fin da bambino per vedere il presepe e visto che l'ambientazione prevede spesso la presenza di trenini o funivie, ho chiesto di poter dare una mano”. Anna Arpinati si occupa della parte pittorica e decorativa e Claudio Ottonello durante l'anno si cimenta nella realizzazione delle casette. In tutto, 7 o 8 persone che ci lavorano almeno 5 sere a settimana. Il presepe 2011 vedrà come luoghi principali la piazza della stazione e l'ex ospedale, il Santuario e la funivia di Montallegro. Si spera in molte visite anche perché le offerte saranno devolute a favore del restauro della facciata dell'oratorio (la costruzione della chiesa di Santo Stefano, infatti, sarebbe antecedente all'anno Mille): ultimata la parte muraria si conta di dare il via al recupero pittorico e al ripristino del giardino. (Silvia Franchi)
A Borzonasca mostra sul ss. crocifisso e presepe rurale (foto2)
In occasione dei festeggiamenti svoltisi a settembre in onore del ss.crocifisso, ricorrendo il 200° anniversario della sua traslazione dall'oratorio alla chiesa parrocchiale, Santuario del SS. Crocifisso dal 1942, si è realizzata una ricca e significativa mostra fotografica. Di origini incerte il Crocifisso fu custodito nell’Abbazia di Borzone dai tempi dei monaci benedettini, 1000-1100 circa, fin verso il 1600/1650, periodo in cui avvenne il suo trasferimento presso l'oratorio sopra menzionato. Per non lasciare il prezioso cristo alla mercè di vandalismi, quando il potere dell'abbazia declinò ed i monaci perseguitati l'abbandonarono, il vescovo di bobbio (Borzonasca ne è stata parrocchia fino al 1989), ordinò di trasferirlo a Borzonasca appunto nell'oratorio, dove rimase fino al 25 aprile del 1811. In tale data fu trasferito definitivamente nella splendida chiesa parrocchiale e posto sul trono dell'altare maggiore. Questo SS. Crocifisso è da sempre molto amato e venerato da tutto il comprensorio, dal Tigullio e al di là dei mari, dove anche gli emigranti lo invocano nei momenti di gioia e di dolore, per quel grande carisma che conduce al Cristo morto e risorto per noi, e per i miracoli elargiti di generazione in generazione. La mostra fotografica presso i locali del banco di chiavari, ha raccolto un ricco mosaico della storia del ss. crocifisso, e le testimonianze fanno percorrere al visitatore oltre 4 secoli di avvenimenti, fede, devozione, affetti e valori veri della vita, cristiani ed umani. Non poche sono state le lacrime di chi si è riconosciuto nelle foto, messe gentilmente a disposizione da alcune persone, ed altrettante lacrime scorrevano sui volti quando si ritrovavano parenti, amici, compaesani e sacerdoti, in alcuni casi scomparsi, si rivivevano commossi gli avvenimenti più vicini e si scoprivano quelli più lontani. La mostra resterà aperta fino a tutto il mese di gennaio e fa da sfondo al maxi-presepe realizzato dal circolo Acli amici di Temossi: uno stupendo antico paese con artistiche case in pietra e tetti in ardesia, animato da tantissimi personaggi che richiamano la civiltà contadina. Orari: domenica h10-12 e 14,30-18,30 (esclusi 25 dicembre, 1 e 6 gennaio).
A Tasso di Lumarzo sono ricordate “E nostre reixe” (foto 3)
Ogni anno a Tasso viene realizzato un presepe di grandi dimensioni, che riproduce nei minimi particolari ambienti dal vero. Quest’anno i visitatori potranno riconoscere elementi tipici dei dieci comuni facenti parte della Fontanabuona, riuniti in un villaggio ideale, come a voler riassumere le peculiarità della vallata: la cultura contadina, il faticoso lavoro delle sue genti che ha modellato l’ambiente, la fede cristiana materializzata nelle sue chiese e chiesette. Centrale è il tema del mulino: in tempi antichi di qui passava la “via del pane”, strada commerciale che collegava costa e piacentino. Tramite questa via arrivava il frumento, macinato nei tanti mulini della Valle, da dove poi ripartiva sotto forma di farina o pane verso Genova e la riviera. Simbolicamente, la Natività è inserita in questo contesto, accolta in una radice dei nostri boschi, accanto alla sorgente le cui acque azionano la ruota del mulino. Qui nasce Gesù, nostra radice, Pane per le nostre anime, sorgente di vita per gli uomini di fede. Il presepe è allestito nella chiesa di Santa Margherita di Tasso, a 800 metri da Ferriere di Lumarzo. Sarà aperto dal 26 dicembre al 29 gennaio, solo Festivi, dalle 14.30 alle 18.30. Per info: 0185-96052 www.presepeditasso.altervista.org
A Gattorna ‘il corpo e il sangue di Cristo’
Anche quest'anno il gruppo di ragazzi che si occupa dell'allestimento del presepe ha pensato un tema ricco di significato: un mulino locato a Gattorna produce la farina, mentre l'acqua del torrente scorre e la vigna matura e il Salvatore nasce all'interno di una cascata. La farina, con la quale si produce il pane, rappresenta il Corpo di Cristo; la vigna, madre del vino, è il Sangue; l'acqua è la fonte della vita, della Nascita. Il presepe è allestito all'interno della Chiesa dedicata a San Giacomo di Gattorna e sarà visitabile dal 24 dicembre al 31 gennaio, con orari 8.00-12.00 14.00 -18.00 nei giorni feriali e 8.00–12.00 e 14.00–19.00 nei giorni festivi. Non resta che visitarlo!
Tratto da CORFOLE! del 12/2011, con 25.000 copie gratuite: la testata più diffusa del Levante © Riproduzione vietata
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