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11 Ottobre 2022
Bollette esagerate? Allora l'energia me la produco io
Ma è davvero così complicato e costoso?
L’esperienza concreta di un cittadino che ha installato un piccolo impianto fotovoltaico
di Giansandro Rosasco
Inutile girarci attorno: viviamo un’epoca di crisi climatica ed energetica, ma sopratutto di speculazione finanziaria che ha portato le bollette alle stelle, quindi oggi è necessario capire il tema delle alternative e in questo articolo cerchiamo di rendere tutto semplice e comprensibile. Partiamo da On grid e off grid, termini che sentiremo sempre più spesso, quindi è bene comprenderli. Per cominciare, le nostre case sono on grid: ovvero, sono allacciate attraverso fili, cavi e tubi alle varie reti nazionali di gas ed elettricità.
Viceversa, una casa off the grid non è fisicamente collegata alle utenze con fili, cavi e tubi: in pratica, è completamente autosufficiente grazie ai propri impianti di energia rinnovabile.
Questi impianti possono essere: eolico e/o solare fotovoltaico per la produzione di elettricità (spesso installati insieme per sfruttare sia il sole sia il vento) e solare termico o geotermico per la produzione di acqua calda sanitaria e riscaldamento.
Si può iniziare con 750 euro
Molti pensano che sia sempre e comunque un processo difficile, così abbiamo raccolto l’esperienza di Maurizio per la sua casa di campagna. L’aspetto interessante è che non è un tecnico e di lavoro si occupa di tutt’altro per cui, come tutti noi, non ne sapeva molto di impianti energetici e si è informato attraverso internet e i video su Youtube. Il che sembra un po’ azzardata come analisi, ma i risultati ci sono e funziona tutto perfettamente. Nello specifico, l’impianto è composto da pannelli fotovoltaici inverter e una batteria di accumulo (che serve appunto per accumulare energia per quando non c’è il sole). “Ho acquistato tutto in internet alla cifra di 1.500 euro che, con la detrazione fiscale del 50%, si è tradotto in una spesa di 750 euro. L’impianto è sicuro perché ci sono ovunque sistemi di sicurezza che staccano in caso di sbalzi di corrente. Grazie a questa spesa del tutto sostenibile, nella mia casa di campagna dove ho poche esigenze, ho potuto staccarmi dalla rete ed eliminare del tutto le bollette”. Maurizio ci spiega infatti che “attualmente, per legge non si possono superare gli 800W di produzione, quindi il mio impianto puà far funzionare, frigo, luci e prese elettriche, ma non gli elettrodomestici a serpentina che consumano molto, come lavatrice e lavastoviglie “.
“Superati gli 800W lo Stato ti obbliga a collegarti alla rete (on grid) per effettuare il cosiddetto scambio sul posto cedendo l’energia che produci in eccesso, in cambio una compensazione economica. Poi lo Stato la rivende a un prezzo maggiorato. In questo caso occorre un impianto di un certo livello e le cifre diventano importanti”, chiosa Maurizio.
Quindi, ricapitolando, con 1500 euro il nostro lettore ha acquistato un piccolo impianto, eliminando del tutto le bollette (ripetiamo, da una casa con esigenze limitate). Per l’acqua calda si può invece installare un impianto solare termico. Per diventare completamente indipendenti occorre un investimento maggiore, ma col vantaggio di potersi far pagare l’energia prodotta in eccesso. L’augurio è che la cosiddetta transizione ecologica e la crisi energetica possano passare attraverso serie riforme politiche; intanto speriamo di avervi dato una piccola infarinatura per iniziare a pensarci su.
Voglio vivere off grid
col sole in fronte e felice
taglio tutte le bollette
Non solo risparmio: per molti è un modo per riconnettersi alla natura e sconnetersi da un sistema percepito come oppressivo
In inglese la rete elettrica si chiama “power grid”; quindi essere “off grid” significa essere staccati dalla rete elettrica, ma non solo. Per estenzione si intendono tutte le reti a cui siamo allacciati, quindi elettricità, gas, acqua e fognatura. Basta questo per definirsi al di fuori dalla rete? In realtrà, per sempre più persone, vivere «off grid» è una scelta più radicale che comporta l’abbandono di tutti i servizi di pubblica utilità, provvedendo in autonomia alle proprie esigenze. L’energia elettrica è fornita generalmente da pannelli solari e turbine eoliche, corredate da batterie per il rilascio di energia durante il periodo notturno o di scarsa illuminazione naturale (es. prolungati giorni di pioggia). L’acqua potabile puà essere fornita da un pozzo con un sistema di filtraggio in grado di purificarla oppure da cisterne per la raccolta di acqua piovana. Il sistema fognario è rimpiazzato da una fossa biologica. Per il riscaldamento ci sono sia le stufe a pellet, legna, etc., sia i pannelli soleri termici, che appunto scaldano l’acqua con l’energia del sole. E per cucinare si utilizzano piastre a induzione (elettriche) alimentate dai pannelli fotovoltaici, bombole a gas o stufe a legna.
Perché vivere «off grid»?
Ci sono diverse ragioni per cui molti scelgono di abbandonare completamente le reti. Per molti rappresenta una dichiarazione di indipendenza dai servizi pubblici e un addio alle bollette, per altri è un modo per riconnettersi con la natura limitando i propri consumi e la dipendenza dai combustibili fossili. Un modo, quindi per aiutare il pianeta. Per alcuni è addirittura un modo per diventare “non tracciabili” da un sistema percepito come oppressivo.
I commenti dei lettori
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