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di Giansandro Rosasco | 02 Febbraio 2019 | in categoria/e attualita BUONMESE edizione cartacea

BUONMESE di Giansandro Rosasco - W LA FIKA! (E che Dio la benedica)

Questo mese ho deciso di mostrarvi tutta la mia passione per questa meraviglia. Vecchia come il tempo ma sempre di attualità nonostante molti ormai affermino che è “roba passata” e l’interesse ora verte su altro... Nuove mode, dicono. A me però non farete cambiare idea per nulla al mondo. Anche perché è una cosa che quasi tutti pensano ma nessuno osa dire. E io la dico, in pubblico. Lo scrivo, sul giornale. Chi è che ha mai osato tanto ed elogiato in questo modo la fika? Di quanto possa essere foriera di energie nuove! Di quanto possa far scatenare l’uomo! Eh sì, lo so, poi ci sono i perbenisti che di fronte a pezzi come questi si volgono sdegnati, persino mia moglie quando le ho fatto leggere l’anteprima è inorridita; quante gliene ho fatte passare a quella povera donna. In ogni caso vado avanti e continuerò a gridarlo al mondo intero: W LA FIKA! Se anche voi la pensate così scrivetemi, fondiamo un partito, andiamo al Governo e sventoliamo tutti insieme la bandiera della fika. Il logo? Forse un cuscino.
Voi che dite? Intanto ecco gli elementi su cui soffermarci: la fika in Svezia è un sostantivo, un verbo ed anche un modo di vivere. Di cosa si tratta? Diffuse negli ambienti sia pubblici che privati sono in pratica delle pause e rappresentano un momento di socializzazione importante; un’occasione dove si incrementa l’efficienza, tanto che molte aziende svedesi le hanno rese obbligatorie. Utili per sorseggiare un caffè, un tè o un’altra bevanda calda in compagnia dei colleghi, preferibilmente davanti a un dolce e staccando completamente dal lavoro. Persino sul sito di IKEA si legge che alcune delle migliori idee e decisioni avvengono durante la fika. Quindi perché non urlarlo al mondo tutti insieme?