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    itinerari

    di Pier Luigi Gardella | 05 Marzo 2018 | in categoria/e edizione cartacea itinerari storia locale uscire

    Favale di Malvaro, il piccolo paese dalle mille storie: lotte famigliari, guerre religiose, la fontana che dà il nome alla Valle e le origini di Mujica

    Favale di Malvaro, il piccolo paese dalle mille storie: lotte famigliari, guerre religiose, la fontana che dà il nome alla Valle e le origini di Mujica

    CAMPANILI - Alla scoperta dell’origine dei nomi dei paesi

    Anticamente il paese era chiamato Fontebono, “Fontis Bonae”, citato per la prima volta nel 1148 nel registro della Curia arcivescovile di Genova prendendo il nome dalla presenza di un'antica fontana a tre vasche situata nella frazione di Castello, chiamata "fontana di Canà" e dalla quale sgorga acqua di ottima qualità. Nel tempo il nome si estese alla Vallata che divenne appunto la Fontanabuona. Il borgo lo troviamo citato nel XII secolo come Favali con derivazione dal latino “faba”, fava con l'aggiunta del suffisso -ale, nel senso di "terreno adatto alla coltivazione delle fave". La specifica poi allude alla collocazione del centro nella valle del torrente Malvaro. Il suo primitivo insediamento fu favorito dalla confluenza delle strade che provenivano dall'alta val Trebbia e dall'alta val d'Aveto, attraverso le quali si sviluppavano il commercio e l'attività militare di difesa. Il paese fu assoggettato dall'XI al XII secolo alla famiglia Fieschi, conti di Lavagna, fino al passaggio nel 1608 nella Podesteria di Rapallo e quindi alla Repubblica di Genova.


    LA GENIALE MOSSA DI UN PARROCO DIEDE FINE ALLE ACERRIME LOTTE TRA FAMIGLIE
    Nel secolo precedente tuttavia fu sfondo di lotte tra i due schieramenti che dominavano le vicende politiche della Valle sino a Chiavari: da un lato le 71 “Parentelle” dei Guelfi Fregoso chiamati “turchini” per il colore dei loro distintivi e dall’altro 20 “Parentelle” dei Ghibellini Adorno chiamati analogamente “verdi”. Queste lotte intestine pare siano terminate con la predicazione del Padre Agostiniano Carlo Giacinto che convinse i valligiani dell’inutilità delle loro lotte terrene semplicemente facendo aprire una sepoltura all’interno della chiesa e mostrando loro i cadaveri.

    LA STORIA DEI CERGHINO E LA GUERRA RELIGIOSA AI VALDESI
    Favale di Malvaro è pure nota per il sorgere sul suo territorio nella prima metà dell’Ottocento di una piccola comunità convertita alla religione Valdese. Ne fu promotrice la famiglia dei Cereghino soprannominata in paese “Sciallin”. La conversione scaturì da un dissidio nato tra questa famiglia di cantastorie e il clero cattolico locale e raccolse ben presto un gran numero di seguaci al punto che nel 1849 fu fondata una chiesa evangelica valdese - unica nel comprensorio - che sopravvisse con regolare culto religioso fino al 1919. Questa presenza minoritaria portò ad una vera e propria "guerra di religione" tra i Cereghino e i parrocchiani di Favale che culminò con persecuzioni, processi, condanne e reclusioni con l'accusa ai valdesi di "offendere la religione di Stato del Regno di Sardegna". Con il fenomeno dell’emigrazione verso le Americhe sviluppatosi nei primi decenni del Novecento anche la guerra di religione si esaurì ed oggi ne rimane testimonianza nel piccolo cimitero Valdese posto in frazione Castello. Il 20 gennaio 2013 con la buona volontà di entrambe le parti fu definitivamente sanata la “ferita” tra Valdesi e Cattolici in un incontr a Favale tra il Vescovo di Chiavari Mons. Tanasini e il delegato dellaComunità Valdese di Chiavari Carlo Lucarini.

    PERCHE’ “SCIALLIN”?
    Dato che siamo in tema può incuriosire il perché del soprannome Sciallin dato ai Cereghino. Ci viene in aiuto Sandro Sbarbaro che sul sito www.valdaveto.net scrive: “(…) All'improvviso si affacciò alla mente una vecchia filastrocca dei nostri monti: “Scialla, scialla che vegne papà...”. Ma cosa significava il termine scialla? Venne in mio aiuto il "Vocabolario genovese - italiano" di Giovanni Casaccia, Genova 1851: Scialla!:  Allegri! Viva! Esclamazione d'allegrezza. Sciallàse: rallegrarsi, gioire, godere, giubbilare, gongolare; brillar di gioia, tripudiare. A questo punto era ovvio che il soprannome Sciallin stesse per l'allegrino, colui che attraverso la musica e le storie buffe porta l'allegria alla gente.”


     


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