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    agenda, edizione cartacea

    di Simone Parma | 03 Novembre 2015 | in categoria/e agenda edizione cartacea itinerari storia locale uscire

    E' tra i monumentali più belli e visitati della Liguria: cimitero monumentale di lavagna,una meraviglia che sta... morendo

    E' tra i monumentali più belli e visitati della Liguria: cimitero monumentale di lavagna,una meraviglia che sta... morendo

    Qui vere opere d’arte e imponenti cappelle di famiglia custodiscono storie di scoperte, battaglie, imprenditoria, coraggio e bontà.
    Visite guidate gratuite per riscoprirlo (a fondo pagina)


    Alcuni cimiteri sono talmente ricchi di arte, storia e bellezza da essere delle vere e proprie attrazioni, e uno è qui nel Levante. Quello di Lavagna è infatti uno dei cimiteri monumentali più ricchi di opere d’arte di tutta la Liguria, per molti secondo solo al famosissimo Staglieno di Genova, tanto da essere visitato da appassionati d’arte di tutto il mondo ed essere stato protagonista di una mostra fotografica di grande successo. Prima dei lavori di ristrutturazione e delle esumazioni “forzate” che ne hanno cancellato una parte storica, il Cimitero di Lavagna era un esempio incontaminato della maestria della scuola scultorea lavagnese guidata dalla famiglia Repetto. Per conoscerlo meglio ci siamo rivolti alla nota storica lavagnese Francesca Marini: «L’idea era quella di ricreare “la città dei vivi”, dando spazio e onore a coloro che avevano contribuito al sostanziale sviluppo della città». Chi sono queste persone? Andiamo a scoprirlo.


    Incontri storici lungo i viali
    All’ombra dei cipressi lavagnesi potete partire per un incredibile viaggio intorno al mondo. Tra i viali infatti riscoprirete la storia di Lazzaro Cozzo, che fu tra i primi a studiare le variazioni alle varietà del moderno granoturco e grazie alle quali venne chiamato a Parigi per la consegna del più prestigioso premio scientifico dell’epoca. Ma le storie celate dietro i marmi bianchi non si fermano all’Europa e volano direttamente oltreoceano. A Lavagna riposa infatti la Famiglia Bianchi che fece la storia del Sud America, fondando la borsa finanziaria di Buenos Aires e dando avvio a quel fenomeno di crescita economica e industriale che permise all’Argentina di diventare una potenza mondiale. Se volete invece riscoprire la storia italiana non potete rispolverate le avventure del Generale Massa, inviato a capo di una delle spedizioni per combattere il brigantaggio nel Sud subito dopo l’Unità d’Italia. Potrete poi fare ritorno sulle sponde dell’Entella per scoprire la generosità (qualità ormai estinta) del Dottor Sammichele, il primo medico dell’ospedale di Lavagna, che per 25 anni curò i propri pazienti totalmente gratis. Questi e gli altri personaggi della città sono ricordati da incredibili opere in marmo di Carrara, tra le più invidiate al mondo.


    E tra i personaggi ci sono anche le persone, magari semplici, ma che hanno saputo dare un esempio di vita, come la Lavandaia Lia, che dopo la silicosi che costrinse il marito a letto per anni non si diede per vinta e divenne una “lavandaia porta a porta”. Per sopravvivere infatti non le bastava più lavorare al fiume e così decise di lavare i panni dei benestanti andando di casa in  casa. Quando arrivava aveva sempre con lei tutto il necessario e con il turchinetto profumava l’aria e la biancheria di pulito.


    Nicola Brignardello: col suo porticato cercava la gloria eterna e invece...
    Questo benestante cittadino lavagnese fece fortuna in America e dispose che alla sua morte le proprie ricchezze venissero donate alla città per la costruzione dell’omonimo porticato che dal 1897 adorna il piazzale della Basilica di Santo Stefano. A sua memoria venne eretta anche una statua, ma i cittadini dell’epoca, soprattutto i più giovani, iniziarono a usarla come bersaglio dei loro giochi e col tempo rovinare la statua (facendovi anche la pipì!) divenne il passatempo cittadino: «Il Comune vi pose una guardia a protezione - spiega Francesca Marini - ma non potendola sorvegliare tutto il giorno anche questo tentativo fallì: la gente continuava a schernire, senza un vero motivo, il povero Brignardello. Fu così che la famiglia decise di spostare la statua dal porticato alla propria cappella privata, ponendola sotto chiave».

    L’epoca delle fughe dal cimitero e dei funerali senza il morto!
    Partendo dal cancello principale posto accanto alla Chiesa di Santo Stefano si può percorrere una sorta di viaggio temporale, dalle prime tumulazioni e quindi dalle prime opere d’arte a loro contorno, arrivando sino ad opere moderne costruite nell’ultima parte. Un continuum spazio-temporale che però ebbe serie difficoltà agli inizi: «L’editto napoleonico di Saint-Just del 1811 stabilì l’obbligatorietà della tumulazione nei cimiteri e la fine dell’usanza delle sepolture nelle Chiese, per evitare il forte odore che si formava nei mesi estivi impedendo lo svolgimento delle celebrazioni». I lavagnesi non accettarono questa decisione. Si credeva infatti che seppellire i propri cari non all’interno delle Chiese ne impedisse l’intercessione e l’arrivo in Paradiso, perciò per un periodo vennero trafugate le tombe dal cimitero per portare segretamente le salme nelle chiese, o addirittura celebrati funerali con tombe vuote per ingannare le guardie che erano state incaricate di evitare queste “fughe” notturne.

    Un patrimonio dimenticato: oggi prevalgono incuria e business
    Negli ultimi anni fotografi provenienti da tutto il mondo si sono fermati a Lavagna per studiare e immortalare le bellezze del Cimitero, turisti hanno scritto le loro entusiaste opinioni su Trip Advisor, ma non è bastato. L’incuria e la mancanza di controllo stanno distruggendo un patrimonio incredibile che andrebbe invece preservato. E come se non bastasse da alcuni anni l’amministrazione ha disposto le esumazioni forzate di tutte quelle tombe senza discendenza diretta per far posto ai nuovi arrivi, dimenticando però di preservare il patrimonio artistico che quelle tombe rappresentano. E così accanto a sculture di pregio si trovano costruzioni in cemento armato, escavatori all’opera e opere d’arte abbandonate al loro destino.

    Scopritelo con le visite guidate gratuite
    Per evitare l’oblio ed aiutare tutti gli interessati a scoprire i segreti del Cimitero Monumentale Francesca Marini organizza visite guidate gratuite, finalizzate da una parte alla valorizzazione delle opere e dall’altra al sostegno dell’Associazione Karol Wojtyla che si occupa di ricerche sulle neuroscienze in collaborazione con l’Università di Genova e ha sede a Villa Grimaldi.
    Info: www.akwo-neuroscienze.org
    oppure 0185 390199.



    Tratto da CORFOLE! del 11/2015, con 25.000 copie gratuite: la testata più diffusa del Levante © Riproduzione vietata


     


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