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01 Ottobre 2010 | in categoria/e diritto edizione cartacea esperti

DIRITTO UTILE - IL CONTRATTO DI INSERIMENTO

A cura dell'avv. Gabriele Trossarello - Contatti 0185.938009 redazione@corfole.com

Il “contratto di inserimento” è un contratto di lavoro a tempo determinato diretto a realizzare, mediante un progetto individuale di adattamento delle competenze del lavoratore, il suo inserimento o reinserimento nel mercato del lavoro. E’ rivolto a soggetti di età compresa tra i 18 ed i 29 anni, ai disoccupati da più di 12 mesi di età compresa tra i 29 ed i 32 anni, ai disoccupati che superano i 55 anni di età, alle donne che risiedono in zone dove l’occupazione femminile è di molto inferiore a quella maschile o dove la disoccupazione femminile supera di gran lunga quella maschile ed ai portatori di handicap gravi.
Possono avvalersi di questi particolari accordi solo i datori di lavoro (enti pubblici economici, imprese, associazioni professionali, fondazioni, organizzazioni e associazioni di categoria) che abbiano mantenuto in servizio a tempo indeterminato almeno il 60% dei dipendenti assunti con contratto di inserimento nei 18 mesi precedenti. Per gli stessi sono ovviamente previste agevolazioni di ordine contributivo nell’ordine del 25-50% a seconda del settore di appartenenza. Il contratto di inserimento va stipulato in forma scritta e deve contenere il progetto individuale concordato fra le parti e dedicato all’adattamento del dipendente al contesto lavorativo. Tale piano potrà prevedere un affiancamento, una particolare attività formativa, un sostegno psico-attitudinale e così via. Qualora manchino i suddetti requisiti l’accordo si tramuterà automaticamente in contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato.
La durata del contratto di inserimento non potrà essere inferiore a 9 mesi né superiore a 18 mesi e non sarà rinnovabile, mentre nel caso di soggetto affetto da handicap la durata potrà giungere sino a 36 mesi. Sono ammesse proroghe di durata inferiore ai 18 mesi qualora il piano individuale di inserimento del lavoratore risulti incompleto. Dal punto di vista retributivo il lavoratore sarà inquadrato in una categoria che non potrà essere inferiore per più di due livelli rispetto a quella di riferimento. Nel caso in cui le finalità del contratto non vengano rispettate a seguito di gravi inadempienze del datore di lavoro, questi dovrà versare agli enti previdenziali un importo a titolo di sanzione calcolato sulla base delle contribuzioni effettivamente erogate.
In sintesi il contratto di inserimento raggiunge una doppia finalità: da un lato favorisce l’ingresso nel mondo del lavoro di determinati soggetti e dall’altro offre concrete possibilità di reintegro per coloro che hanno perso o si trovano comunque privi di occupazione. Quest’ultimo aspetto è di particolare attualità in un momento di forte crisi economica che ha colpito importanti settori produttivi.