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sport
di Michela De Rosa | 01 Marzo 2009 | in categoria/e benessere edizione cartacea salute sport
La vita incredibile di Giorgio Molinaris: a 80 anni macina 1000 chilometri al mese in bicicletta
Da poco trasferitosi in Fontanabuona è già famoso per la sua vita piena di avventura e la strabiliante forma fisica: merito dell'amore per la vita, lo sport, le auto potenti, il buon vino e un'unica donna
Conoscere Giorgio Molinaris mi ha costretta a fare i conti col mio stato fisico. Io, ancora nella fascia dei trentenni, tramortisco dopo la breve salita che porta in redazione, ho il fiatone dopo due piani di scale (uno solo in caso di aggravio di borse della spesa) e l’idea della passeggiata in montagna ha più o meno le sembianze del viottolo per raggiungere la baita dove rimpinzarsi di polenta e cinghiale con gli amici. Segue pennichella sul prato con margherita tra i capelli. Lui pedala almeno 1000 chilometri alla settimana (mille!), su e giù per i nostri monti, tra Passo del Bocco, Passo del Biscia, Passo della Scoglina, etc., giusto per passeggiare. La chiacchierata con Giorgio (dargli del tu diventa naturale dopo le prime battute) mi ha convinta a cambiare qualcosa nello stile di vita più di ogni altro nutrizionista, dietologo, medico e santone incontrato nel mezzo del cammin della mia esistenza. Se loro cercano di farci capire “come potremmo essere” con una vita sana, Giorgio “è come si potrebbe essere”. Alto, fisico asciutto e scattante, non un filo di pancia, abbigliamento casual-sportivo, energia da vendere, occhi curiosi, sorriso aperto, parlantina frizzante e quella delicata educazione che appartiene ai signori di un tempo. Sì, perché Giorgio è del 1929. Ad aprile compie 80 anni.
La prova tangibile, vivente che la vecchiaia è un concetto opinabile. E lo sa bene il suo ex medico che “per questioni di età” gli voleva vietare i suoi amati passatempi quali body building e canottaggio e limitare la bicicletta; lui in tutta risposta ha cambiato medico rivolgendosi a un medico sportivo. Giorgio è una tempesta di sorprese e alla vita salutista associa altre grandi passioni: il buon vino e le auto sportive. Si entusiasma per vitigni e invecchiamenti quanto per motori, potenza e cavalli. Scopriamo che su di lui sono già stati scritti molti articoli, ma appartengono al sua vita torinese; ora che è diventato fontanino la sua storia e il suo esempio diventano un po’ nostri e siamo davvero entusiasti di questa ventata di aria fresca portata da questo “giovanotto”.
Giorgio si è infatti trasferito a Craviara di Ognio (Comune di Neirone) ad agosto, per avvicinarsi alla figlia che vive a Genova. Un ritorno alle origini, in quanto è nato nel capoluogo ligure, dove ha vissuto fino a 23 anni per poi trasferirsi a Torino per questioni di lavoro. In effetti anche la professione potrebbe aver contribuito a mantenerlo così in buona salute: rappresentare le più prestigiose, preziose ed eleganti marche di calze e intimo femminile è un buon toccasana quantomeno per l’umore. Se poi questo porta a viaggiare in tutta Italia e all’estero e a essere quasi di casa a Parigi, di certo anche la routine acquista un suo fascino.
Ma la sete di scoperta, di conoscenza e di natura lo ha portato in altri viaggi, tra cui sei safari in Kenya, giro del Nord Africa, scalate di ghiacciai (interrotti solo quando gli hanno operato il menisco), “passeggiate” a piedi di 250 chilometri in Norvegia e altrettanti nella Foresta Nera (Germania) e tante altre avventure, sempre in compagnia di quella che chiama “il mio angelo”, la moglie scomparsa nove anni fa. Un dolore di fronte al quale la maggior parte delle persone si piega, perdendo la voglia di vivere e di relazionarsi, chiudendosi in casa e abbandonandosi a un lento ma inesorabile logorio. Giorgio invece questo dolore lo consuma sui chilometri di strada che percorre con la sua bicicletta che lui definisce “la mia clinica, la mia farmacia, la mia infermiera”. La sua passione sono le salite, “il vero pane del ciclista”, e gli occhi gli brillano mentre ci confida che “quando scalo una salita… qui nei dintorni.. in mezzo al verde… e non c’è nessuno per strada.. solo il fruscio delle mie ruote che scivolano sull’asfalto… il cinguettio degli uccellini… l’aria fresca sulla faccia... sono in pace con me, con Dio e con gli uomini”.
Oltre alla possibilità di vivere nel verde a due passi dal mare, da Genova e dalla figlia - che va a trovare ovviamente in bicicletta con tragitto Ognio-Uscio-Recco-Genova e ritorno – della sua nuova vita in Val Fontanabuona apprezza il fatto che non manca nulla in quanto a servizi, negozi e necessità varie. Inoltre, dice, “la gente è cordiale e c’è ancora un’aria di vicinanza tra le persone”. L’unica cosa che gli manca sono i compagni di bicicletta “solo che per me passeggiata significa fare almeno 100 chilometri ad andatura sostenuta, insomma andare almeno a La Spezia”. Chi lo incontra durante le sue escursioni viene colto di sorpresa, tanto che più di una volta, trovandosi su Passi davvero duri anche per dei professionisti, gli si sono avvicinate delle persone per chiedergli se davvero era arrivato fin lì solo con la forza delle sue gambe. Una situazione simile si è creata proprio poco tempo fa quando si è fermato in un bar per chiedere informazioni per il Passo della Scoglina: il gestore ha scommesso che non ce l’avrebbe mai fatta. Dovrà pagare pegno. Il fatto è che pensava di avere davanti un uomo qualsiasi, anzi precisamente un ottantenne qualsiasi. Quel gestore non sapeva che Giorgio nel 2007 ha subito una seria operazione a cuore aperto, per la quale i medici gli avevano preventivato un futuro fatto di gesti misurati e lontano dalla bicicletta.
Dopo un primo periodo di convalescenza Giorgio non si è voluto arrendere agli eventi e si è rimesso pienamente in forma: dopo 100 giorni esatti dall’operazione è andato a Lourdes a portare un sentito ringraziamento. Ci è andato – e tornato - in bicicletta. “Da quell’esperienza la mia passione sono i ciclo-pellegrinaggi perché anche se sono un cattivo cristiano sono consapevole che Lassù qualcuno ha un occhio per me.“ E infatti ora cerca compagni di viaggio per andare pedalando pedalando fino a Pietralcina, da Padre Pio. Se qualcuno vuole aggregarsi o godere della sua compagnia in escursioni in zona o degustazioni di vino può chiamare in Redazione e vi metteremo in contatto con questo incredibile, simpaticissimo, gentile “giovanotto”.
I commenti dei lettori
Claudia:
Sei stato un papa' speciale unico, divertente ma anche sensibile, intelligente ed elegante nei modi, propri dei signori d'altri tempi, mai banale mai scontato,un uragano di energia ed un inno alla vita,e' passato un anno e mezzo ed ancora non ci credo, ti voglio bene papa'. La tua seconda figlia che non hai menzionato ed io capisco il perche'. Claudia
Aldo e Mirella:
ciao Giorgio, i tuoi amici più cari ti salutano come se fossi presente, Aldo e Mirella non ci credono che non ci sei più, ci mancherai ma,io, Mirella, sarò sempre vicino al "Tuo Angelo", che è stata per me, purtroppo per poco tempo, una vera amica, e tu lo sapevi e ad Aldo mancherai molto, per tutto. purtroppo eri distante, ma quando eri a Rivoli o Giaveno..ciao
:
Caro Zio questa mattina verso le otto ci hai lasciato. Il mio cuore sanguina perché se n'è andato un UOMO MERAVIGLIOSO ed un grande esempio di VITA. con infinito affetto Carlo.
anna rivarola - miokim@libero.it :
Ho avuto il piacere di conoscere il Sig. Giorgio negli ultimi giorni dello scorso anno.
E' stato per caso, all'Alzati Lazzaro, dove in quei giorni soggiornava una mia cara amica giunta da fuori Genova.
Naturalmente quando ha detto la sua età ed ha accennato alle sue pedalate, la sorpresa è stata tanta.
Ritengo sia una persona speciale che ha fatto tesoro del suo vissuto per vivere al meglio il presente, accompagnato dal ricordo del "suo angelo".
La sua buona educazione e la gentilezza squisita lo rendono un provetto gentiluomo!
Saluti a tutta la redazione. annA
anonimo:
mitico!
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