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06 Settembre 2025 | in categoria/e edizione cartacea

Fieschi, la libreria con una storia d'amore dentro

Marco Paganini e Massimo Amicone, titolari della Libreria Fieschi di Lavagna

Fondata nel 1995 da Massimo Amicone, da due decenni vede alla guida anche Marco Paganini che si è fermato a Lavagna per colpa... di uno sguardo

La Libreria Fieschi compie 30 anni: com’è vendere libri in un’era digitale?

“Marco fa l’animatore nei villaggi turistici, dove ruba i cuori alle turiste di ogni nazionalità. Ma un giorno torna a Lavagna, il suo sguardo incontra gli occhi di una ragazza e subito capisce che non vuole più lasciarli...”. 
No, non è l’incipit di un romanzo d’amore, ma un capitolo della storia dietro la Libreria Fieschi. Vent’anni fa Marco Paganini ha così trasformato la passione per la lettura in un lavoro, entrando in società con Massimo Amicone che la gestiva da dieci anni. Ma com’è occuparsi di libri in un’epoca digitale? Ci facciamo raccontare i retroscena da Marco, a partire da una curiosità...  

- ...Ma quanti libri leggi in un anno?
Leggendo per piacere e per lavoro, ho toccato punte di 170 ma normalmente sono sul centinaio.

- Il primo e l’ultimo libro che ti ha colpito
Bandiera bianca a Cefalonia ha un valore speciale. Le mie radici, culturali e familiari, derivano da terre di resistenza. Alle ingiustizie, ai sopprusi. Per me hanno valore immenso, essendo mio nonno scappato da Cefalonia solo pochi giorni prima. Ultimamente ho riletto L’attimo fuggente e la stabilità del bene di Salvatore Natoli. Grande filosofo, in un pamphlet racchiude i segreti della felicità, con parsimoniosa eleganza.

- Dopo aver venduto per anni i libri di varie case editrici, hai fatto il grande salto. Da editore, qual è il libro che ti ha dato più soddisfazioni e quello che ti ha più stupito?
Con alcuni amici ho fondato la casa editrice AltreVoci Edizioni. Ci sta dando grandi soddisfazioni e la crescita è costante. Tra i libri cito “Come agnelli in mezzo ai lupi”, thriller puro di Diego Pitea, è stato il primo libro che ci ha fatto arrivare un ordine unico di 700 copie. Confesso, non me lo aspettavo. E poi c’è Valeria Corciolani: si è fidata di noi, la sua trilogia viene venduta ogni giorno in tutta Italia. Arriva garbatamente ai lettori e non va più via, per la sua capacità di trasmettere emozioni. 

- Investire in libri sembra anacronistico in un mondo in cui si legge poco e velocemente 
Anacronismo viene dal greco aná (contro) e chrónos (tempo). E nessuno di noi può mettersi contro il tempo, vince sempre lui. I libri  sono  un investimento per “educare”, dal latino “guidare fuori”. Questo può fare la cultura: tirare fuori il meglio di noi, tirarci fuori dal mondo di chatgpt.

- Libri digitali, cosa è cambiato nei lettori?
È cambiato che siamo più poveri: gli ebook costano meno e con gli abbonamenti quasi nulla. Più poveri anche di tempo e col digitale si può leggere sul bus o in coda al supermercato perché il cellulare o il pad li abbiamo sempre dietro. Siamo anche più poveri di spazio: le case dei nostri nonni oggi sono tre o quattro monolocali, dove il libro può diventare un complemento di arredo, limitato a quelli che stanno su una mensola. Ma chi sa cosa vuol dire leggere un libro di carta, se potesse scegliere nel 90% dei casi non avrebbe dubbi.

- Cosa leggono i giovani?
I giovanissimi seguono le mode dei social: fenomeni in cui spesso c’è poca qualità ma che comunque fanno incontrare un libro e un giovane, quindi ben vengano, sperando poi si vada un gradino oltre. Gli adolescenti scoprono storie impattanti o autori e autrici che diventano veri e propri fenomeni editoriali. Qui alle volte c’è anche la qualità e accompagnano i ragazzi in un’età di cambiamento con una intensità degna dell’adolescenza.

- Una persona che non ha mai letto un libro è su un'isola deserta, tu sei su un aereo e puoi paracadutargli 5 libri, cosa gli lanci?
Due li ho già citati (Bandiera Bianca a Cefalonia e L’attimo fuggente e la stabilità del bene); aggiungo Sulla strada giusta di Francesco Grandis, un libro che andrebbe letto nelle scuole, e La voce del Geco di Aldo Boraschi, un pittore incredibile che tratta la nostra lingua come pochi. Infine, anche se ne avrei a decine, scelgo La pioggia prima che cada di Jonathan Coe. È un omaggio a tutti coloro che nella perdita della propria nonna, hanno perso una mamma.

- Intervista culturale, domanda cult per eccellenza: fatti una domanda e datti una risposta
Marco, cosa è il presente? Il presente non esiste. Già mentre lo pensiamo, è passato. E vivere nel passato non ha senso, meglio guardare la strada innanzi a noi, che lo specchietto che ci fa vedere quella alle spalle. Con il rischio, tra l’altro, di andare a sbattere. Il presente, lo dice la parola, è un regalo. Usiamolo, stropicciamolo. Nel momento dell’addio, renderlo intonso sarebbe davvero un peccato. 

- Ah, ma poi quella ragazza?
E' diventata mai moglie, e non c’è storia più bella.