edizione cartacea

18 Giugno 2019 | in categoria/e edizione cartacea

#DIRITTOUTILE - DUE QUESTIONI IN MATERIA DI AFFIDAMENTO DELLA CASA CONIUGALE

1) Vincenzo è creditore di Piero (nomi di fantasia per motivi di privacy). Vincenzo sa che Pietro è proprietario di un immobile, ma sa anche che tale immobile è stato assegnato alla ex moglie perché la stessa ci abiti insieme ai figli minori. Vincenzo ci chiede se può soddisfare il proprio credito con il ricavato della vendita forzata dell’immobile di proprietà di Pietro, sul presupposto che sull’immobile grava un’ipoteca trascritta a favore dello stesso Vincenzo anteriormente alla trascrizione del provvedimento di assegnazione della casa coniugale alla ex moglie.
Mi sento di dare una risposta affermativa sulla base di una recente pronuncia della Cassazione (Cass.n. 7776/2016) che ha stabilito che un’ipoteca, se trascritta su di un immobile in data antecedente la trascrizione sullo stesso immobile di un provvedimento di assegnazione della casa coniugale, prevale sul predetto provvedimento di assegnazione. Pertanto anche se la casa di Pietro, oggetto di esecuzione forzata, è stata assegnata all’ex coniuge, potrà essere venduta coattivamente per soddisfare il credito di Vincenzo.

2) Gloria ci scrive di essere divorziata da Guglielmo (nomi di fantasia per motivi di privacy) il quale, in costanza di matrimonio l’ex, ha ceduto la casa coniugale, di sua esclusiva proprietà, a Mario (nome di fantasia). Successivamente è stato emesso il provvedimento di assegnazione della casa coniugale a favore della stessa Gloria.
Il provvedimento di assegnazione è opponibile al terzo acquirente Mario?
Secondo una recentissima pronuncia della Cassazione (ord. n.9990/2019), il provvedimento di assegnazione è opponibile al terzo acquirente solo nei seguenti due casi: quando il contratto di acquisto da parte del terzo contenga una  “clausola di rispetto del titolo di detenzione qualificata derivante al coniuge dal negozio familiare, ovvero nel caso in cui il terzo abbia inteso concludere un contratto di comodato, in funzione delle esigenze del residuo nucleo familiare, con il coniuge occupante l’immobile, non essendo sufficiente a tal fine la mera consapevolezza da parte del terzo, al momento dell’acquisto, della pregressa situazione di fatto di utilizzo del bene immobile da parte della famiglia” (si veda Cass. cit.)

A cura dell'avv. Gabriele Trossarello
Studio a Chiavari e a Gattorna
Per quesiti legali:Tel 0185.931015 gtross@libero.it