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    di Pier Luigi Gardella | 09 Novembre 2018 | in categoria/e edizione cartacea letture storia locale

    RADICI - DEVOTO, un cognome Mariano

    RADICI - DEVOTO, un cognome Mariano

    Alla scoperta dell’origine dei cognomi liguri. Devoto, pur essendo molto diffuso in Liguria ha origini altrove.

    È diffuso soprattutto in Liguria, dove risiedono circa duecento famiglie, in particolare nel chiavarese, in Fontanabuona e nel Tigullio, con un ceppo anche in Sardegna originato probabilmente da emigrati liguri.


    ORIGINE E SIGNIFICATO
    La sua etimologia sembra abbastanza semplice e dovrebbe risalire al nome di persona Devotus, molto in uso nel Medioevo, attribuito dai genitori al figlio al quale si volesse augurare una particolare devozione verso Dio o la Vergine. La famiglia Devoto sarebbe originaria di Tortona risultando nel 1140 tra le famiglie nobili della città. Nel 1200 Guglielmo Devoto è investito della carica consolare ed il 20 maggio sottoscrive col collega Alberto Della Chiesa la convenzione con cui i marchesi Malaspina si impegnano a difendere la Val Borbera. Lo stemma della famiglia raffigura un albero di ulivo con due leoni rampanti (Stemmario Musso – Biblioteca Berio, Genova).

    PERSONAGGI NOTI
    Numerosi sono i personaggi che portarono questo cognome a partire da Luigi Devoto (1864-1936) docente di patologia medica e senatore del Regno nel 1934, originario di Borzonasca, che fondò nel 1910 la prima clinica del lavoro a Milano, centro importante per lo studio delle malattie professionali e dei lavoratori.
    Giacomo Devoto (1897-1974) glottologo e linguista fu tra i massimi esponenti della disciplina linguistica italiana del Novecento. Figlio di Luigi era nato a Genova pubblicò importanti studi linguistici. Fu promotore nell’ultimo dopoguerra del Movimento Federalista Europeo, Presidente dell’Accademia della Crusca e Rettore all’Università di Firenze. Generazioni di studenti hanno utilizzato il suo celebre Vocabolario redatto assieme a Gian Carlo Oli. Il fratello Giovanni (1903-1944) fu direttore centrale della Falck di Sesto San Giovanni. Un altro personaggio da ricordare è Antonio Devoto: nato a Lavagna nel 1833 emigrò in Argentina con la famiglia a 16 anni. Con i fratelli aprì alla Boca un coralon, un grande magazzino di materiali come ferro e cemento, legnami, zinco. Quindi si impegnò nella valorizzazione agricola dei territori della pampa, entrando a far parte con i fratelli dei grandi proprietari terrieri. Ben presto divenne presidente del Banco de Italia y Rio de la Plata restandolo sino al 1916.  Fu tra i finanziatori e presidente dell'ospedale italiano, aperto nel 1872, fece costruire una chiesa e un asilo diventando uno dei membri più importanti dell'élite italiana di Buenos Aires. Dette il suo nome a sobborghi cittadini, scuole, stazioni ferroviarie. Ne è un esempio Villa Devoto, quartiere della capitale, Buenos Aires. Ha una popolazione di circa 70 000 abitanti e si trova nel punto più alto della città. È caratterizzato da case basse, una volta considerato “il giardino della città”, poiché possedeva più alberi che qualsiasi altro quartiere, caratteristica oramai persa. Ha però pochi palazzi alti e scarso traffico veicolare rispetto ad altri quartieri. In questo quartiere abitò durante gli anni ‘90 il calciatore Diego Armando Maradona (nato nella periferia di Buenos Aires) e parte della sua famiglia vive ancora nella zona. Antonio morì a Buenos Aires nel 1916. Con una sua donazione fu completata la Colonia Devoto sul monte Zatta (clicca e leggi l'articolo "horror" di Giulia D'Arrigo), aperta nel 1920 dalla vedova Elina Piombo e funzionante fino agli anni ’70.  E per concludere possiamo citare la grande catena dei Supermercati Devoto, presente in Uruguay e fondata da italiani.


    Tratto da CORFOLE! del 11/2018, con 25.000 copie gratuite: la testata più diffusa del Levante © Riproduzione vietata


     


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