edizione cartacea

di Giulia D'Arrigo | 12 Luglio 2018 | in categoria/e edizione cartacea

L'angolo di Giulia - "Luglio, col bene che ti voglio..."

Ci siamo! Le ferie attese e contese durante tutto l’inverno diventano finalmente realtà. Gli ultimi giorni di lavoro li trascorri con un sorriso perenne, sospeso su una nuvoletta di gioia ad immaginare i colleghi che rimarranno in ufficio mentre tu sarai spaparanzato su qualche spiaggia deserta. O quasi. Sì perchè le ferie, quando arrivano, non sono mica come le avevi immaginate. Controlli le prenotazioni e scopri che la camera era in offerta perché affacciata sullo svincolo dell’autostrada. Ma non importa, rimani di buonumore, stanno arrivando le vacanze, e poi starai sempre a rilassarti in spiaggia no?

E allora via, a preparare le valigie. Sì, quelle che proprio ora ti rendi conto che la cerniera è rotta. Ma che importa, stipi tutto in 3 borsoni da vu cumprà e via! Sali in macchina all’alba canticchiando Maracaiboooo per non perderti neanche un secondo di vacanza ma dopo pochi chilometri di illusa allegria realizzi che no, non sei l’unico ad aver ottenuto le ferie a luglio. L’autostrada è un’infinita serpentina di vacanzieri che si contendono la più piccola striscia di asfalto sotto il sole. A picco. Cocente. Dato che non hai l’aria condizionata devi tenere giù i finestrini e allora ti spalmi la crema solare sul braccio per evitare la scottatura da camionista in coda. Tra i fumi dell’asfalto che si scioglie ti pare di intravvedere un chiosco che regala Spritz, ma poi ti rendi conto che è un miraggio. Qualcuno si è arreso e fa il picnic nella piazzola SOS.

Finalmente, dopo ore, ecco il mare. Scarichi i tuoi borsoni con la grazia di un camallo e ti fiondi in spiaggia facendoti largo in quell’ammasso di corpi alla ricerca di qualche centimetro tra un ombrellone e l’altro. Poi lo vedi: uno spiazzo libero, grande perfino. Ti butti come un centometrista alle Olimpiadi, lo occupi alzando l’asciugamano come se avessi appena vinto la medaglia d’oro e ti gongoli pensando alla tua fortuna. Ed ecco rivelarsi perché di tutto quel bendidio: sei vicino alla famiglia più rumorosa, con otto bambini urlanti, musica latinoamericana a tutto volume e imminente grigliata. Così, mentre sei lì a sudare, toglierti la sabbia dal costume, tapparti le orecchie, schivare i palloni, ustionarti i piedi perché ti dimentichi sempre di metterci la crema, ripensi ai tuoi colleghi, in ufficio, al fresco dell’aria condizionata, nella pace di una città semivuota... e questa volta la nuvoletta che ti avvolge non è di gioia, no. E’ invidia pura. Buone vacanze!!

Tratto da CORFOLE! del 7/2018, con 25.000 copie gratuite: la testata più diffusa del Levante © Riproduzione vietata

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