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03 Giugno 2018 | in categoria/e edizione cartacea salute

Sangue dal naso, un classico dell'estate: no alla testa indietro e no ai batuffoli

Le cause - Le mucose del naso sono percorse da una fitta rete di piccoli vasi sanguigni superficiali, che possono rompersi con facilità. Le cause? Un trauma (come una pallonata), oppure il semplice fatto di essere raffreddati e soggiornare in un ambiente dove l’aria è molto secca. Quando le mucose “si asciugano” basta uno starnuto, o soffiarsi il naso con troppo vigore, perché le venuzze si rompano. Si corrono rischi analoghi anche se si è fatto un eccessivo consumo di antinfiammatori o si segue una terapia antiaggregante (per esempio con l’aspirinetta), farmaci che impediscono alle piastrine di bloccare il sanguinamento delle microlesioni.

Cosa fare - Spesso, in caso di epistassi, si tende a spostare la testa all’indietro: un errore, perché il sangue può scivolare in gola e, da lì, finire nelle prime vie aeree, innescando delle crisi di tosse che peggiorano la situazione Bisogna invece tenere la testa piegata in avanti, respirando con la bocca, in modo da far colare il sangue all’esterno. Per bloccare la piccola emorragia è necessario stringere con l’indice e il pollice la parte del naso appena sopra alle narici, per 10-15 minuti. In questo modo si dà il tempo ai naturali meccanismi della coagulazione di entrare in azione. È anche utile applicare delle compresse di acqua fredda sulla radice del naso (la parte in mezzo agli occhi) perché inducono una vasocostrizione riflessa e quindi un restringimento dei piccoli vasi delle mucose che contribuisce a fermare il sangue. Se la causa del sanguinamento è una mucosa troppo asciutta, per evitare nuovi episodi, una volta che l’epistassi si è risolta, si possono applicare creme emollienti sulle pareti interne delle narici o ricorrere a un umidificatore per l’ambiente.

Cosa non fare - Come già detto non alla testa all’indietro. Inoltre meglio evitare di deglutire il sangue, che va sempre sputato: se ingerito, può innescare reazioni come nausea e mal di stomaco. No all’inserimento di garze, pezzi di fazzoletti di carta o batuffoli di cotone nelle narici nel tentativo di bloccare l’emorragia: anche se in un primo tempo può sembrare che funzionino, si “incollano” con il sangue e, quando si rimuovono, portano con sé i piccoli coaguli con cui l’organismo ha tamponato l’epistassi, facendo riprendere il sanguinamento.

Quando andare dal medico - Se la perdita di sangue non si arresta nel giro di 20 minuti è sempre meglio andare al pronto soccorso. È importante rivolgersi al proprio medico, inoltre, se si hanno più di 3 episodi di epistassi al mese: all’origine potrebbe esserci una piccola varice della mucosa nasale, che va cauterizzata. Inoltre, il problema potrebbe indicare una vasculopatia dovuta all’ipertensione o un disturbo della coagulazione che prevede cure su misura.