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05 Marzo 2017 | in categoria/e attualita diritto edizione cartacea

DIRITTO FACILE - La rottamazione delle cartelle Equitalia: un esempio concreto

Ci scrive Gianni (nome di fantasia per motivi di privacy) il quale ha diversi debiti nei confronti di Equitalia sia di carattere tributario che contributivo – previdenziale.
Recentemente ha ricevuto un’intimazione di pagamento che lo sollecita al pagamento di tutti i suoi debiti sotto la minaccia di attivare i procedimenti di esecuzione forzata. Il nostro affezionato lettore ha saputo che entro il 31 marzo 2017 avrà la possibilità di aderire alla c.d. “Rottamazione delle cartelle” di Equitalia.

L’adesione a tale procedura comporterebbe per il contribuente di pagare le somme iscritte a ruolo al netto delle sanzioni e degli interessi di mora.

Ora Gianni ci chiede se sia per lui conveniente aderire, posto che molte delle cartelle di cui Equitalia chiede ora il pagamento gli sono state notificate molti anni fa.
Con questo interessante quesito Gianni solleva il problema della prescrizione intervenuta dopo la notifica della cartella di pagamento dei crediti che Equitalia è chiamata a riscuotere. Con un’importante e recente sentenza (25 ottobre 2016 n. 23397), la cassazione a sezioni unite ha stabilito che il termine di prescrizione dei debiti tributari, che vale prima della notifica della cartella di pagamento, ricomincia a decorrere con la stessa periodicità dopo la notifica della cartella. Perciò i debiti tributari si prescriveranno, a seconda del tipo di tributo del quale si richiede il pagamento in tre, cinque, o dieci anni. E ciò anche a seguito della notifica delle cartelle di pagamento da parte di Equitalia. In altri termini, se un debito per legge si prescrive in cinque anni, dopo la notifica della Cartella di pagamento da parte di Equitalia, decorrerà un nuovo termine di prescrizione di cinque anni. In questi cinque anni, se Equitalia non compirà nessun atto esecutivo o non notificherà alcuna intimazione nei confronti del debitore, il credito si considererà prescritto.
Anche le somme reclamate dall’INPS si prescriveranno entro cinque anni, in quanto la legge per questi tipi di crediti stabilisce un termine di prescrizione di cinque anni. In conclusione, quindi, consiglierei a Gianni, prima di aderire alla c.d. “rottamazione delle cartelle” di verificare se le cartelle delle quali l’Agente della riscossione richiede il pagamento sono prescritte oppure no. Infatti, le cartelle prescritte (o anche non correttamente notificate) non vengono escluse d’ufficio dalla rottamazione, con la conseguenza che il debitore – contribuente può vedersi costretto a pagare somme che Equitalia potrebbe non avere più il diritto di riscuotere.

A cura dell’avvocato
Gabriele Trossarello
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