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di Simone Parma | 09 Dicembre 2016 | in categoria/e benessere cultura edizione cartacea letture salute storia locale

COSA SUCCEDE SE L'ANGELO CUSTODE VA A GIOCARE A FRECCETTE? G.B. Musante racconta così l'ischemia, la lenta rinascita e due romanzi pieni di ironia, scritti nonostante le mani paralizzate

di Simone Parma

Tutti noi siamo convinti che il nostro angelo custode sia sempre attivo e attento alla nostra incolumità, a far sì che niente ci accada e che tutto vada come desideriamo. Una sorta di invincibilità ci pervade spesso, convinti che non toccherà mai a noi, che non saremo mai al posto sbagliato nel momento sbagliato. Ma cosa succede se un giorno si prende una pausa e se ne va a giocare a freccette? Giovanni Battista Musante, cinquanta anni, se lo immagina là il suo angelo quel 22 giugno di qualche anno fa, quando un’ischemia al midollo lo ha parzialmente paralizzato agli arti inferiori e superiori. Un fulmine a ciel sereno, in una giornata come tante, che ha cambiato per sempre la sua vita. Ma oggi quel che conta è di come con tanto lavoro e impegno i danni siano in parte alleviati. Felice, mi mostra come grazie a una tecnica millimetrica, riesce ora persino arrivare a prendere una tazza da un ripiano. Escamotage nuovi, per continuare a essere vivi, un po' come la scrittura, che lo accompagna ogni giorno da quando ha lasciato l’ospedale.

Scrivere un libro con le braccia paralizzate
Creare un romanzo di più di duecento pagine con una quasi totale paralisi delle braccia e delle mani è un’impresa più ardua di quanto ognuno di noi possa immaginare. La forza di volontà è però così forte che può farti superare qualsiasi ostacolo e G.B. (lo chiamiamo così, come si firma nei suoi romanzi) ci racconta che inizialmente ha provato la dettatura a chi si è reso disponibile, poi l’utilizzo dei software per pc ed anche a scrivere con carta e penna. Quando l’ispirazione lo coglieva in piena notte ha scritto decine di pagine grazie allo schermo touch del suo smartphone, ma ora si è attrezzato per riuscire a scrivere in posizioni e situazione più comode.

Ironia per sconfiggere il dolore
"Il mio angelo custode giocava a freccette" è appunto il titolo della sua prima pubblicazione (2015), un romanzo autobiografico in cui racconta la sua vicenda in terza persona, osservandola dall'esterno, ma vivendola fortemente nei dialoghi. La storia di una vita, delle sue difficoltà sentimentali, delle passioni e di come quell'evento improvviso l'abbiano cambiata. Ma non aspettatevi tristezza e malinconia, anzi: il libro affronta la vicenda in veste ironica e autocritica, senza filtri e cliché. Un evento visto da così vicino poteva essere spaventoso, qui invece diventa umano e avvicina il lettore allo stato d'animo di chi da un giorno all'altro ha perso le certezze. Un lungo percorso di riabilitazione e le amicizie con gli altri pazienti sono la cornice della storia, condita con qualche aneddoto singolare. Quest'anno, dopo un instancabile lavoro, è arrivato il secondo romanzo "La Rana". Un racconto sulla leva militare, dove storie di vita vissuta si mescolano alla fantasia e ai misteri di una “naia” tanto noiosa all'inizio quanto inaspettata alla fine.

Come e dove acquistare i libri
Entrambi i romanzi sono autoprodotti e possono essere acquistati online qui oppure ordinati in libreria. Un'idea regalo, da regalare anche a sé stessi, per ricordare quanto la forza di volontà e la tenacia possano compensare le distrazioni del proprio angelo custode, come ha fatto e continua a fare G.B. Musante.