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    01 Settembre 2009 | in categoria/e attualita

    La città ligure in cui aumenta la popolazione è prigioniera... di una rotonda

    La città ligure in cui aumenta la popolazione è prigioniera... di una rotonda



    Intervista al nuovo Sindaco di Casarza Claudio Muzio

    Casarza Ligure è forse l’unica cittadina in Liguria ad avere raddoppiato la propria popolazione dagli anni ’70 ad oggi, puntando su sviluppo industriale e commercio. Purtroppo però le rose sbocciate sono sfiorite e l’amministrazione di centrosinistra è naufragata sotto accuse di inefficienza, così a giugno l’amministrazione comunale è passata al Pdl, con il nuovo sindaco Claudio Muzio che ha impostato la campagna elettorale andando tra la gente. La città ora è a un bivio: deve riprendere la crescita abbandonando politiche basate su cementificazioni selvagge (come a Sestri Levante, dove si sta completando un migliaio di nuovi appartamenti per una popolazione di 19.000 abitanti in calo costante) e di opere pubbliche faraoniche e inutili. Invertire la rotta è difficile e la nuova amministrazione deve bloccare la cultura di chi si era abituato a chiedere favori, grandi e piccoli. Una corretta politica deve invece pensare al bene pubblico e non a quello degli speculatori, preoccupandosi delle industrie per aumentare i posti di lavoro. Occorre poi pensare allo sviluppo dell’agricoltura, invece che a burocratiche Comunità montane. Abbiamo rivolto alcune domande al Sindaco Claudio Muzio, che dal 2007 è anche consigliere del Pdl presso la Provincia di Genova.
    Quali sono le ragioni del naufragio della precedente Giunta e del suo successo?
    La vecchia amministrazione si comportava da aristocrazia incapace di dialogare con i cittadini e di capire ciò che davvero è importante per loro: la qualità della vita, la manutenzione e l’estetica urbana, la viabilità, lo sviluppo economico, che è la migliore garanzia per il futuro. Questi temi fondamentali sono stati trascurati, oppure si sono inventate soluzioni che hanno prodotto dei danni, invece di miglioramenti. Ad esempio, una rotonda sopraelevata, priva di visibilità, che ha creato gravi disagi. Quasi tutte le opere pubbliche realizzate sono scollegate tra loro e sottoutilizzate. Eppure non sono costate poco. I cittadini se ne sono accorti, e hanno deciso di voltare pagina.
    Cosa è necessario fare, adesso?
    Bisogna recuperare le cattedrali nel deserto: l’auditorium, la sala di villa Sottanis che è chiusa da troppo tempo, la biblioteca cui i giovani non hanno accesso, il centro per le esposizioni. La città è sporca, con una manutenzione di basso profilo, la gestione dei rifiuti è da rivedere, le “isole ecologiche” sono delle piccole discariche. Poi ci sono problemi di viabilità enormi. Sono questi i primi punti su cui intervenire.
    Impresa e commercio come vanno?
    Il settore riveste una grande importanza, purtroppo in questo momento di crisi dobbiamo constatare che i molti impianti presenti nel comune troppo spesso sono vuoti o ridotti a depositi. C’è qualche segnale di ripresa e qualche nuovo arrivo. Per favorire l’espansione è fondamentale una gestione dinamica delle infrastrutture, a partire dalla viabilità. Un esempio su tutti: se deve passare un trasporto eccezionale, succede un patatrac proprio nella nuovissima rotonda che collega la strada principale con la zona industriale. Quando transita un Tir di grandi dimensioni, dobbiamo togliere i segnali stradali, bloccare il traffico, e farlo transitare contromano, se no non passa. Parliamo di un’opera pubblica appena realizzata. Come si fa a gestire una politica industriale decente senza risolvere situazioni come questa? Stiamo pensando di creare un collegamento tra costa ed entroterra (verso Varese Ligure e Parma), recuperando progetti Anas poi accantonati e collaborando con i comuni dell’area. Si tratta però di evitare che nuove strade vadano ad intasare il centro della città. Anni fa si parlava di un tunnel che avrebbe bypassato Casarza, invece poi si è fatta una strada nuova che reimmette tutto il traffico nella strada principale, una cosa assurda.
    Quali sono le attrattive di Casarza?
    Il territorio è molto vario, dal mare fino a montagne da 1000 metri. Dobbiamo recuperare figure importanti come lo scrittore Umberto Fracchia, che ha vissuto a Bargone ma è finito nel dimenticatoio. Sempre a Bargone ci sono paesaggi montani da valorizzare per l’agriturismo, con un lago morenico preistorico di grande valore naturalistico, anche per la presenza di specie animali rare. Senza trascurare la chiesa di San Giovanni, la cui torre risale al VI secolo, oppure i percorsi archeologici dell’antica via Aurelia, che transitava da Casarza, per poi risalire il Bracco sul monte Nicolao attraverso Pietra di Vasca. Abbiamo iniziato l’attività culturale ospitando un’orchestra di musicisti classici di Los Angeles. Il principale segnale di cambiamento è venuto dall’autobus notturno per i giovani che per cinque giorni alla settimana, in tutto il mese di agosto, ha trasportato i giovani verso i locali notturni. Il tutto è stato accompagnato da una campagna di informazione svolta in collaborazione con la Asl 4. L’assessore delegato alle politiche giovanili è riuscito a ottenere una sponsorizzazione che ci ha consentito di realizzare un servizio utile senza pesare sulle finanze pubbliche.
    Paolo Della Sala
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